Werner Tscholl nasce a Laces (BZ) nel 1955. Si laurea in architettura a Firenze nel 1981. Nel 1983 fonda lo studio Tscholl Werner Architekt a Morter, Bolzano.
Werner Tscholl nasce a Laces (BZ) nel 1955. Si laurea in architettura a Firenze nel 1981. Nel 1983 fonda lo studio Tscholl Werner Architekt a Morter, Bolzano.
Tscholl, è una delle personalità più interessanti di una generazione di architetti altoatesini che in questi anni, assieme a colleghi austriaci e svizzeri, hanno prodotto una lunga e coerente serie di architetture in grado di originare un colto avvicendamento nella forte tradizione locale.
I progetti di Tscholl spaziano dall'ambito privato, per lo più abitazioni unifamiliari e uffici, a progetti destinati alla comunità. La matrice che qualifica il suo lavoro è il codice razionalista.
Nei suoi progetti egli alterna l'uso di materiali tecnologici e tradizionali, contestualizzati e attualizzati, nel quadro di una raffinata opera compositiva coniugata all'utilizzo delle più aggiornate tecnologie di risparmio energetico.
mercoledì 17 dicembre 2008
domenica 1 giugno 2008
KOOLHAAS, Rem (Rotterdam, 1944)
Rem Koolhaas nasce a Rotterdam nel 1944. All'età di otto anni si trasferisce in Indonesia, in quanto il padre, scrittore, critico di teatro e direttore di una scuola cinematografica, è invitato dal governo nazionale a divenire il loro direttore culturale; così Rem trascorre quattro anni della propria infanzia in un ambiente esotico.
Comincia la sua carriera come giornalista, collaborando con l'Haagse Post e, più tardi, diviene sceneggiatore in Olanda e a Hollywood.
Frequenta la Architecture Association School a Londra.
Nel 1972 riceve una Harkness Fellowship per una ricerca negli Stati Uniti. Studia con O. M. Ungers alla Cornell University per un anno, divenendo, poi, visiting professor all'Institute for Architecture and Urban Studies a New York. Mentre è a New York, scrive "New York Delirius" da egli stesso descritto come un "manifesto retroattivo per Manhattan". Pubblicato nel 1978, è stato salutato dai critici come un testo classico sull'architettura e sulla moderna società. Egli stesso ha descritto il libro come "un'esplorazione della cultura della congestione". Il libro è stato ri-edito nel 1994 in concomitanza con la mostra dei suoi lavori intitolata "Rem Koolhaas and the Place of Public Architecture" al Museum of Modern Art a New York.
I suoi scritti gli assegnano il riconoscimento di un visionario, consolidato dalla realizzazione di opere di architettura, pianificazione urbana e di ricerca.
Definito un modernista da alcuni ed un decostruttivista da altri, Koolhaas rifiuta entrambe le classificazioni. In realtà, analizzando i suoi tanti progetti, non è facile riconoscerne uno stile; egli stesso dice che "lavorando in tanti ambienti diversi e con le più diverse condizioni, il lavoro finito deve essere anch'esso diverso".
Sempre nel 1994 pubblica, in collaborazione col grafico canadese Bruce Mau, un secondo libro, "S,M,L,XL". Descritto come un romanzo sull'architettura, il libro combina fotografie, piani, narrativa, vignette, composizioni e pensieri casuali con il lavoro prodotto da Koolhaas per l'Office for Metropolitan Architecture (OMA). Il titolo del libro è anche la presentazione del suo lavoro: progetti e composizioni sono sistemate secondo la scala.
Dal 1995, Koolhaas è professore alla Harvard University. Attualmente, conduce un gruppo di ricerca con gli studenti che si occupa dello studio dei diversi problemi che incidono sulla condizione urbana. I progetti includono uno studio di cinque città nel Delta del Pearl River in Cina; uno studio, The Roman System, concentrato sulla città romana ed antica; Shopping, un'analisi del ruolo del consumo della vendita al dettaglio nella città contemporanea; uno studio della città africana, specificamente concentrandosi su Lagos, in Nigeria.
L'Ufficio per l'Architettura Metropolitana (OMA) è il nome dello studio che Koolhaas fonda a Londra nel 1975 con Madelon Vriesendorp ed Elia e Zoe Zenghelis. Lo scopo determinato è di indirizzare la società contemporanea verso la formazione di un'architettura contemporanea. Tre anni più tardi, l'OMA vince il concorso per l'ampliamento del Parlamento. L'apprezzamento per tale progetto dà luogo, nel 1978, all'apertura di un ufficio a Rotterdam e ad un incarico di progettazione per un quartiere residenziale ad Amsterdam, completato nel 1986 e noto come IJ-Plein.
Un altro tra i primi incarichi ricevuti è il Netherlands Dance Theatre in The Hague, completato nel 1987 e definito da Phyllis Lambert, direttore fondatore del Canadian Centre for Architecture a Montreal, come "uno dei primi nove edifici del XX secolo".
Koolhaas, tra l'altro, progetta molte residenze, incluse la Dutch House nell'Olanda e la Villa Dall'Ava a Parigi, con piscina sul tetto.
Koolhaas è stato uno dei cinque architetti invitato a disegnare per Nexus Housing a Fukuoka, in Giappone. Il progetto consiste di 24 case individuali, ciascuna alta tre piani, inglobate insieme ogni due blocchi.
Del 1992 è il Kunsthal, un edificio per ospitare le mostre itineranti a Rotterdam. Il progetto comprende tre grandi sale espositive, che possono essere usate anche congiuntamente, un ristorante, con accesso indipendente, ed un auditorium. Il tutto è organizzato attorno ad una rampa elicoidale pedonale che attraversa l'edificio.
Del 1997 è l'Educatorium, un edificio a servizio di tutte le facoltà e gli istituti di ricerca dell'Università di Utrecht. L'Educatorium contiene due auditoria per 500 e 400 posti, tre sale per gli esami, una mensa per 1000 posti, un parcheggio per 1100 biciclette.
A Koolhaas è affidato l'incarico del piano urbanistico dell'Euralille, completato nel 1996. È un centro di attività commerciali, culturali ed espositive che sorge a Lille accanto alla linea del Tgv, divenuto l'interscambio tra Londra e Parigi grazie all'Eurotunnel. All'interno dell'Euralille realizza il Lille Grand Palais, una struttura per congressi ed esposizioni, che contiene anche una concert hall. L'Euralille comprende, tra gli altri, edifici realizzati da Nouvel, Shinohara, e Christian de Portzamparc.
Nel 1998 realizza la Maison à Bordeaux in Francia.
Recentemente, Koolhaas ha realizzato il progetto della sede Universal Studios, a Los Angeles, ed è stato selezionato per realizzare un nuovo Campus Center all'Illinois Institute of Technology a Chicago. L'edificio sarà, dopo molti anni, la prima struttura nuova dell'università dove venti dei suoi cinquanta edifici furono disegnati da Mies van der Rohe.
Nel 1999 è stato selezionato per realizzare la Seattle Library Board of Trustees.
A Porto, in Portogallo, progetta una nuova concert hall. A Berlino, Koolhaas ha disegnato la nuova Ambasciata per l'Olanda.
Nel 2000 è insignito del Pritzker Architecture Prize.
Premi ed onorificenze
1974 Progressive Architecture Award con L. Spear
1986 Rotterdam Maaskant Prize, The Netherlands
1987 Japan Design Foundation Award
1991 Prix d'Architecture per Villa dall'Ava, Paris, France
1992 The Best Building in Japan for Housing, Fukuoka, Japan from the Architectural Institute of Japan
1992 Antonio Gaudi Prize for Lille Urbanism Project
1993 The Getty Center, Visiting Scholar Cultural Foundation Madrid Award
1997 American Institute of Architects (AIA) Book Award for S,M,L,XL
1999 L'equerre d'argent for the Maison á Bordeaux Prize for Intensive Space Use by the Dutch Government for Almere masterplan Rietvaldprize for Educatorium Utrecht
2000 Pritzker Architecture Prize
Comincia la sua carriera come giornalista, collaborando con l'Haagse Post e, più tardi, diviene sceneggiatore in Olanda e a Hollywood.
Frequenta la Architecture Association School a Londra.
Nel 1972 riceve una Harkness Fellowship per una ricerca negli Stati Uniti. Studia con O. M. Ungers alla Cornell University per un anno, divenendo, poi, visiting professor all'Institute for Architecture and Urban Studies a New York. Mentre è a New York, scrive "New York Delirius" da egli stesso descritto come un "manifesto retroattivo per Manhattan". Pubblicato nel 1978, è stato salutato dai critici come un testo classico sull'architettura e sulla moderna società. Egli stesso ha descritto il libro come "un'esplorazione della cultura della congestione". Il libro è stato ri-edito nel 1994 in concomitanza con la mostra dei suoi lavori intitolata "Rem Koolhaas and the Place of Public Architecture" al Museum of Modern Art a New York.
I suoi scritti gli assegnano il riconoscimento di un visionario, consolidato dalla realizzazione di opere di architettura, pianificazione urbana e di ricerca.
Definito un modernista da alcuni ed un decostruttivista da altri, Koolhaas rifiuta entrambe le classificazioni. In realtà, analizzando i suoi tanti progetti, non è facile riconoscerne uno stile; egli stesso dice che "lavorando in tanti ambienti diversi e con le più diverse condizioni, il lavoro finito deve essere anch'esso diverso".
Sempre nel 1994 pubblica, in collaborazione col grafico canadese Bruce Mau, un secondo libro, "S,M,L,XL". Descritto come un romanzo sull'architettura, il libro combina fotografie, piani, narrativa, vignette, composizioni e pensieri casuali con il lavoro prodotto da Koolhaas per l'Office for Metropolitan Architecture (OMA). Il titolo del libro è anche la presentazione del suo lavoro: progetti e composizioni sono sistemate secondo la scala.
Dal 1995, Koolhaas è professore alla Harvard University. Attualmente, conduce un gruppo di ricerca con gli studenti che si occupa dello studio dei diversi problemi che incidono sulla condizione urbana. I progetti includono uno studio di cinque città nel Delta del Pearl River in Cina; uno studio, The Roman System, concentrato sulla città romana ed antica; Shopping, un'analisi del ruolo del consumo della vendita al dettaglio nella città contemporanea; uno studio della città africana, specificamente concentrandosi su Lagos, in Nigeria.
L'Ufficio per l'Architettura Metropolitana (OMA) è il nome dello studio che Koolhaas fonda a Londra nel 1975 con Madelon Vriesendorp ed Elia e Zoe Zenghelis. Lo scopo determinato è di indirizzare la società contemporanea verso la formazione di un'architettura contemporanea. Tre anni più tardi, l'OMA vince il concorso per l'ampliamento del Parlamento. L'apprezzamento per tale progetto dà luogo, nel 1978, all'apertura di un ufficio a Rotterdam e ad un incarico di progettazione per un quartiere residenziale ad Amsterdam, completato nel 1986 e noto come IJ-Plein.
Un altro tra i primi incarichi ricevuti è il Netherlands Dance Theatre in The Hague, completato nel 1987 e definito da Phyllis Lambert, direttore fondatore del Canadian Centre for Architecture a Montreal, come "uno dei primi nove edifici del XX secolo".
Koolhaas, tra l'altro, progetta molte residenze, incluse la Dutch House nell'Olanda e la Villa Dall'Ava a Parigi, con piscina sul tetto.
Koolhaas è stato uno dei cinque architetti invitato a disegnare per Nexus Housing a Fukuoka, in Giappone. Il progetto consiste di 24 case individuali, ciascuna alta tre piani, inglobate insieme ogni due blocchi.
Del 1992 è il Kunsthal, un edificio per ospitare le mostre itineranti a Rotterdam. Il progetto comprende tre grandi sale espositive, che possono essere usate anche congiuntamente, un ristorante, con accesso indipendente, ed un auditorium. Il tutto è organizzato attorno ad una rampa elicoidale pedonale che attraversa l'edificio.
Del 1997 è l'Educatorium, un edificio a servizio di tutte le facoltà e gli istituti di ricerca dell'Università di Utrecht. L'Educatorium contiene due auditoria per 500 e 400 posti, tre sale per gli esami, una mensa per 1000 posti, un parcheggio per 1100 biciclette.
A Koolhaas è affidato l'incarico del piano urbanistico dell'Euralille, completato nel 1996. È un centro di attività commerciali, culturali ed espositive che sorge a Lille accanto alla linea del Tgv, divenuto l'interscambio tra Londra e Parigi grazie all'Eurotunnel. All'interno dell'Euralille realizza il Lille Grand Palais, una struttura per congressi ed esposizioni, che contiene anche una concert hall. L'Euralille comprende, tra gli altri, edifici realizzati da Nouvel, Shinohara, e Christian de Portzamparc.
Nel 1998 realizza la Maison à Bordeaux in Francia.
Recentemente, Koolhaas ha realizzato il progetto della sede Universal Studios, a Los Angeles, ed è stato selezionato per realizzare un nuovo Campus Center all'Illinois Institute of Technology a Chicago. L'edificio sarà, dopo molti anni, la prima struttura nuova dell'università dove venti dei suoi cinquanta edifici furono disegnati da Mies van der Rohe.
Nel 1999 è stato selezionato per realizzare la Seattle Library Board of Trustees.
A Porto, in Portogallo, progetta una nuova concert hall. A Berlino, Koolhaas ha disegnato la nuova Ambasciata per l'Olanda.
Nel 2000 è insignito del Pritzker Architecture Prize.
Premi ed onorificenze
1974 Progressive Architecture Award con L. Spear
1986 Rotterdam Maaskant Prize, The Netherlands
1987 Japan Design Foundation Award
1991 Prix d'Architecture per Villa dall'Ava, Paris, France
1992 The Best Building in Japan for Housing, Fukuoka, Japan from the Architectural Institute of Japan
1992 Antonio Gaudi Prize for Lille Urbanism Project
1993 The Getty Center, Visiting Scholar Cultural Foundation Madrid Award
1997 American Institute of Architects (AIA) Book Award for S,M,L,XL
1999 L'equerre d'argent for the Maison á Bordeaux Prize for Intensive Space Use by the Dutch Government for Almere masterplan Rietvaldprize for Educatorium Utrecht
2000 Pritzker Architecture Prize
domenica 27 gennaio 2008
GRIMSHAW, Nicholas (Hove, 1939)
Nicholas Grimshaw nasce a Hove, in Inghilterra nel 1939.
1959/62 - studia all'Edimburgh College of Art
1962/65 - si forma all'Architectural Association School of Architecture, che frequenta dopo aver vinto una borsa di studio attribuita dall'Arcuk (Architects' Registration of the United Kingdom); all'Architectural Association vince altre borse di Studio, che gli consentono di compiere viaggi in Svezia, nel 1963, e negli Stati Uniti,
1964 1965 - ottiene un diploma in Architettura ad honorem e vince una medaglia di bronzo attribuita dalla francese Société d'Architectes Diplomés par le Gouvernement (Sadg), per una delle tre migliori tesi svolte all'Architectural Association
1967 - diventa associato del Riba
1965/80 - è socio di Terence Farrell a Londra 1980 - diventa socio principale dello studio Nicholas Grimshaw & Partners, separandosi professionalmente da Farrel
1988 - è Fellow della Chartered Society of Designers
1989 - Premio nazionale Royal Institute of British Architecture (RIBA), per gli edifici: Financial Times Print Works, Docklands di Londra
1993 - gli viene riconosciuto l'Honorary Doctorate of Letters alla University of South Bank di Londra e il titolo di Cbe (Commander of the British Empire)
1994 - International Terminal Waterloo, Londra, Edificio dell'anno
1994 - è eletto vicepresidente dell'Architectural Association, membro della Royal Accademy e dell'American Institute of Architects
1993/2000 - è stato insignito di numerosi premi tra i quali: RIBA, Structural Steel Design Award, Civic Trust Award, British Construction Industry Award, Royal Fine Art Commission/Sunday Times Building of the Year Award.
1959/62 - studia all'Edimburgh College of Art
1962/65 - si forma all'Architectural Association School of Architecture, che frequenta dopo aver vinto una borsa di studio attribuita dall'Arcuk (Architects' Registration of the United Kingdom); all'Architectural Association vince altre borse di Studio, che gli consentono di compiere viaggi in Svezia, nel 1963, e negli Stati Uniti,
1964 1965 - ottiene un diploma in Architettura ad honorem e vince una medaglia di bronzo attribuita dalla francese Société d'Architectes Diplomés par le Gouvernement (Sadg), per una delle tre migliori tesi svolte all'Architectural Association
1967 - diventa associato del Riba
1965/80 - è socio di Terence Farrell a Londra 1980 - diventa socio principale dello studio Nicholas Grimshaw & Partners, separandosi professionalmente da Farrel
1988 - è Fellow della Chartered Society of Designers
1989 - Premio nazionale Royal Institute of British Architecture (RIBA), per gli edifici: Financial Times Print Works, Docklands di Londra
1993 - gli viene riconosciuto l'Honorary Doctorate of Letters alla University of South Bank di Londra e il titolo di Cbe (Commander of the British Empire)
1994 - International Terminal Waterloo, Londra, Edificio dell'anno
1994 - è eletto vicepresidente dell'Architectural Association, membro della Royal Accademy e dell'American Institute of Architects
1993/2000 - è stato insignito di numerosi premi tra i quali: RIBA, Structural Steel Design Award, Civic Trust Award, British Construction Industry Award, Royal Fine Art Commission/Sunday Times Building of the Year Award.
martedì 11 dicembre 2007
NOUVEL, Jean (Fumel, 1945)
Voleva fare il pittore, ma si è iscritto nel 1964 all’École des Beaux-Arts di Bordeaux in architettura. Nel 1966, fu ammesso come primo all'École Nationale Supérieure des Beaux-ArtsParigi (ENSBA).
Dopo aver lavorato da Claude Parent, il padre della «funzione obliqua», e nel movimento intellettuale dell'architetto Paul Virilio, fonda nel 1970 la sua prima agenzia con François Seigneur.
1971: Diploma d'architetto DPLG e incontro col critico Georges Boudaille grazie al quale diviene architetto della Biennale di Parigi. Pratica allora la scenografia per la sezione di architettura e design dell’esposizione Les Années 50 al Centre Pompidou nel 1988, e più di recente quella della mostra Le Futur du travail e La Mobilité per l’Expo 2000 ad Hannover. Nel 1976,incontra lo scenografo Jacques le Marquet che gli fa scoprire il mondo del teatro e la messa in scena.
Jean Nouvel ha sempre preso posizioni di militanza, a volta polemici riguardo ai problemi e decisioni sull'architettura e la città.
Nel 1976 è co-fondatore del movimento degli architetti francesi Marzo 1976. L'anno dopo è co-fondatore del Sindicato dell'Architettura e uno dei principali organizzatori della consultazione internazionale per la riqualificazione del quartiere delle Halles di Parigi.
Fonda nel 1980 la Biennale d’architettura all'interno della Biennale di Parigi.
Nouvel ha vinto numerosi premi di architettura e design, ed ha ricevuto varie distinzioni per il suo lavoro. Nel 1980 gli venne concessa la medaglia d’argento della Académie d´Architecture. Nel 1983 fu nominato dottore honoris causa dalla Universita di Buenos Aires. Nel 1987 riceve il "Grand Prix d'Architecture" alla totalitá dela sua opera e l’"Equerre d'Argent" per le sue creazioni di mobili minimalisti. La sua oepra é stata esposta in diversi musei internazionali come il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, il Museo di Arte Moderna Exposeum o il centro di arte e cultura Centre Pompidou di Parigi.
Dopo aver lavorato da Claude Parent, il padre della «funzione obliqua», e nel movimento intellettuale dell'architetto Paul Virilio, fonda nel 1970 la sua prima agenzia con François Seigneur.
1971: Diploma d'architetto DPLG e incontro col critico Georges Boudaille grazie al quale diviene architetto della Biennale di Parigi. Pratica allora la scenografia per la sezione di architettura e design dell’esposizione Les Années 50 al Centre Pompidou nel 1988, e più di recente quella della mostra Le Futur du travail e La Mobilité per l’Expo 2000 ad Hannover. Nel 1976,incontra lo scenografo Jacques le Marquet che gli fa scoprire il mondo del teatro e la messa in scena.
Jean Nouvel ha sempre preso posizioni di militanza, a volta polemici riguardo ai problemi e decisioni sull'architettura e la città.
Nel 1976 è co-fondatore del movimento degli architetti francesi Marzo 1976. L'anno dopo è co-fondatore del Sindicato dell'Architettura e uno dei principali organizzatori della consultazione internazionale per la riqualificazione del quartiere delle Halles di Parigi.
Fonda nel 1980 la Biennale d’architettura all'interno della Biennale di Parigi.
Nouvel ha vinto numerosi premi di architettura e design, ed ha ricevuto varie distinzioni per il suo lavoro. Nel 1980 gli venne concessa la medaglia d’argento della Académie d´Architecture. Nel 1983 fu nominato dottore honoris causa dalla Universita di Buenos Aires. Nel 1987 riceve il "Grand Prix d'Architecture" alla totalitá dela sua opera e l’"Equerre d'Argent" per le sue creazioni di mobili minimalisti. La sua oepra é stata esposta in diversi musei internazionali come il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, il Museo di Arte Moderna Exposeum o il centro di arte e cultura Centre Pompidou di Parigi.
Progetti:
1976 Centro medico-chirurgico di Val-Notre-Dame a Bezons (Val-d’Oise)
1978 Scuola Anna Franck a Antony (Hauts-de-Seine)
1981-1987 Institut du Monde Arabe a Parigi
1983 Teatro municipale a Belfort
1985-1987 Nemausus 1 (114 alloggi ) a Nîmes
1986-1993 Restauro dell'Opera di Lione
1987-1989 Hotel Saint-James a Bouliac
1989 La Tour sans fins alla Défense (projet lauréat non réalisé)
1990 Centro congressi a Tours
1991 - 1995 Galerie Lafayette a Berlino
1995 Centro commerciale di Euralille a Lille (Rem Koolhaas è l'architetto-urbanista della concezione dell'insieme del progetto urbano)
1994 Fondation Cartier a Parigi
1998 Dentsu Tower a Tokyo (Giappone)
1999 Music and conference Centre di Lucerna (Svizzera) Photos
2000 Palazzo di Giustizia a Nantes
1998-2002 Arteplage Morat a Friburgo, Svizzera
1999-2001 KölnTurm, Colonia, Germania
1999-2001 Riabilitazione dei gassometri a Vienna
2001 Estensione del museo Reyna Sofia a Madrid
2002 Monolito dell'Expo 2002 a Murten, Svizzera
2002 restauro della Chiesa Sainte-Marie di Sarlat (Francia) riconvertita in centro culturale
2001-2003 Torre Agbar a Barcellona, Spagna
2003 Museo Vésunna a Périgeux, Francia
Kilometro Rosso, parco scientifico-tecnologico a Stezzano
2006 : Teatro Guthrie, Minneapolis, Stati Uniti
2006 : Musée du quai Branly (Museo delle Arti prime) a Parigi
Nel 2003 Jean Nouvel, associato a Fumihiko Maki, e Norman Foster sono stati scelti per edificare tre delle cinque torri del progetto di ricostruzione di Ground Zero a New York, progetto affidato nell'insieme, come la torre più alta, la Freedom Tower (che dovrebbe diventare la più alta del mondo) all'americano Daniel Libeskind.
Concorso per il rinnovo del quartiere delle Halles di Parigi
Centro del Mare e dello Sviluppo sostenibile di Le Havre, di cui una torre culminante a 120 m, previsto per fine 2007.
2007 Teatro Mariinski a San Pietroburgo, Russia
1976 Centro medico-chirurgico di Val-Notre-Dame a Bezons (Val-d’Oise)
1978 Scuola Anna Franck a Antony (Hauts-de-Seine)
1981-1987 Institut du Monde Arabe a Parigi
1983 Teatro municipale a Belfort
1985-1987 Nemausus 1 (114 alloggi ) a Nîmes
1986-1993 Restauro dell'Opera di Lione
1987-1989 Hotel Saint-James a Bouliac
1989 La Tour sans fins alla Défense (projet lauréat non réalisé)
1990 Centro congressi a Tours
1991 - 1995 Galerie Lafayette a Berlino
1995 Centro commerciale di Euralille a Lille (Rem Koolhaas è l'architetto-urbanista della concezione dell'insieme del progetto urbano)
1994 Fondation Cartier a Parigi
1998 Dentsu Tower a Tokyo (Giappone)
1999 Music and conference Centre di Lucerna (Svizzera) Photos
2000 Palazzo di Giustizia a Nantes
1998-2002 Arteplage Morat a Friburgo, Svizzera
1999-2001 KölnTurm, Colonia, Germania
1999-2001 Riabilitazione dei gassometri a Vienna
2001 Estensione del museo Reyna Sofia a Madrid
2002 Monolito dell'Expo 2002 a Murten, Svizzera
2002 restauro della Chiesa Sainte-Marie di Sarlat (Francia) riconvertita in centro culturale
2001-2003 Torre Agbar a Barcellona, Spagna
2003 Museo Vésunna a Périgeux, Francia
Kilometro Rosso, parco scientifico-tecnologico a Stezzano
2006 : Teatro Guthrie, Minneapolis, Stati Uniti
2006 : Musée du quai Branly (Museo delle Arti prime) a Parigi
Nel 2003 Jean Nouvel, associato a Fumihiko Maki, e Norman Foster sono stati scelti per edificare tre delle cinque torri del progetto di ricostruzione di Ground Zero a New York, progetto affidato nell'insieme, come la torre più alta, la Freedom Tower (che dovrebbe diventare la più alta del mondo) all'americano Daniel Libeskind.
Concorso per il rinnovo del quartiere delle Halles di Parigi
Centro del Mare e dello Sviluppo sostenibile di Le Havre, di cui una torre culminante a 120 m, previsto per fine 2007.
2007 Teatro Mariinski a San Pietroburgo, Russia
lunedì 3 dicembre 2007
BAN, Shigeru (Tokyo 1957)
Shigeru Ban nasce a Tokyo nel 1957. Dal 1977 al 1980 studia al Southern California Institute of Architecture e alla Cooper Union School of Architecture dove si laurea nel 1984. Effettua il primo praticantato presso lo studio di Arata Isozaki tra il 1982-83 e nel 1985 fonda un proprio studio a Tokyo. Insegna in svariate università: alla Tama University (1993-1995) alla Yokohama National University e alla Nihon University. Nel 1996 ha ricevuto il Kansai Architect Grand Prize e ha vinto il primo premio nella Mainichi Advertisement Design Competition. Nel 1997 ha progettato edifici residenziali a Tokio. Nel 1999 ha ricevuto l'incarico di progettare il Padiglione Giapponese per l'Expo 2000 di Hannover che ha realizzato l'anno seguente. Nel 2000 ha partecipato alla Biennale di Venezia esponendo le unità abitative in carta progettate in seguito al terremoto di Kobe del 1995 per risolvere ingegnosamente in maniera semplice ed economica il problema dei senza tetto. La sua ricerca sull'utilizzo dei materiali economici, in special modo il cartone e il bambù, era iniziata già negli anni '80 e prosegue tutt'ora nei progetti in corso di realizzazione: cartone e acciaio per un piccolo museo a Digione, cartone per quattro abitazioni in Portogallo e bambù per alcune residenze a Beijing.
Ultimi progetti realizzati:
2000 - Japanese Pavilion at the Expo 2000, Hannover;
1999-2000. 1998/99 - Abitazioni rifugio in Ruanda e Turchia.
1997 - Stazione Tazawako, Akita; Walls-less House, Karuizawa, Nagano; World Dental Show; Hanegi Forest, Tokyo; 9 Square Grids House, Kanagawa.
1996 - Furniture House, Fujiisawa.
1995 - Curtain Wall House, Tokyo; Paper House, Yamanashi; Paper Loghouse, Hyogo; Paper Church, Hyogo.
Ultimi progetti realizzati:
2000 - Japanese Pavilion at the Expo 2000, Hannover;
1999-2000. 1998/99 - Abitazioni rifugio in Ruanda e Turchia.
1997 - Stazione Tazawako, Akita; Walls-less House, Karuizawa, Nagano; World Dental Show; Hanegi Forest, Tokyo; 9 Square Grids House, Kanagawa.
1996 - Furniture House, Fujiisawa.
1995 - Curtain Wall House, Tokyo; Paper House, Yamanashi; Paper Loghouse, Hyogo; Paper Church, Hyogo.
sabato 3 novembre 2007
EISENMAN, Peter (Newark 1932)
Peter Eisenman è nato nel 1932 a Newark, nel New Jersey (USA). Ha ricevuto il bachelor in architettura dall'università de Cornell e le successive specializzazioni dall'università della Columbia e dall'università di Cambridge e un medico onorario del grado fine di arti dall'università di Illinois, Chicago.
La carriera accademica di Eisenman comprende l'insegnamento alle università di Cambridge, Princeton, Yale e l'Ohio State. Ad Harvard è stato l'Arthur Rotch Professor of Architecture dal 1982 al 1985 e l'Eliot Noyes Visiting Design Critic nel 1993. Ha inoltre insegnato all'ETH di Zurigo e allo IUAV di Venezia.
Attualmente è il primo Irwing S. Chanin Distinguished Professor in architettura al The Cooper Union a New York City e il Louis Kahn Professor di architettura a Yale e visiting professor a Princeton.
Nel 1967 fonda l'Istituto per l'Architettura e gli Studi Urbanistici (IAUS), una sorta di raccoglitore internazionale di idee per l'architettura, dove rimane come direttore fino al 1982.
Peter Eisenman è stato il teorico del gruppo “The New York Five”, (con John Hejduk, Michael Graves, Charles Gwathmey e Richard Meier).
Nel 1980 fonda "Eisenman Architects" uno studio professionale di altissimo livello che opera in tutto il mondo ricevendo diversi premi e riconoscimenti fra i tanti segnaliamo il National Honor Award ottenuto per le residenze a carattere sociale di al Ceckpoint Charlie, lungo il muro di Berlino e il Leone di Pietra per il progetto di Romeo e Giulietta alla Terza Biennale d'Architettura di Venezia nel 1985.
Le opere:
1964/66 - The Jersey Corridor Project (con Anthony Eardley e Michael Graves; realizzato)
1966 - The Manhattan Waterfront, Manhattan (con Michael Graves; realizzato)
1967/68 - House I per la famiglia Barenholtz, Princeton, New Jersey
1969/70 - House II per la famiglia Falk, Hardwick, Vermont
1969/71 - House III per la famiglia Miller, Lakeville, Connecticut
1971 - House IV, Falls Village, Connecticut
1972/75 - House VI per la famiglia Frank, Cornwall, Connecticut
1975-1978, Haus X (Haus Bloomfield), Hills;
1980 - Haus El Even Odd, Palo Alto;
1981/92 - Cummins Engine Company, Madison Component Plant, Madison, Indiana
1981/85 - Edificio d'abitazione per l'Iba al Checkpoint Charlie, Berlino
1982-1986 - Wohn- und Gesch&ftshaus Block 5, Berlin-Kreuzberg;
1983/89 - Wexner Center for the Visual Arts and Fine Arts Library, Columbus, Ohio
1983/85 - Engine Co.233 and Ladder Co.176, caserma per I vigili del fuoco, Brooklyn, New York
1985 - Projekt Romeo und Julia, Verona
1988/90 - Koizumi Sangyo Building, Tokyo
1989/93 - Greater Columbus Convention Center, Columbus, Ohio
1990 - Video-music Pavillon, Groningen, Olanda
1990 - Piano per il parco Rebstock, Francoforte sul Meno (Frankfurt am Main)
1990/93 - Atocha 123 Apartments, Madrid
1990/92 - Nunotani Corporation Headquarters Building, Tokio
1991-1993 - Emory University Center for the Arts, Atlanta
1992 - Piano per il quartiere residenziale Nurdliches Derendorf, Dusseldorf
1992 - Max Reinhardt House, Berlino
1993- Immendorf House, Dusseldorf
1994 - Tours Center for Contemporary Arts and Music Conservatory, Tours
1996 - BLF Software Administration Building, Bangalore
1996 - Chiesa dell'anno 2000, Roma
1996 - Denkmal fur die Opfer des Holocaust, Vienna
La carriera accademica di Eisenman comprende l'insegnamento alle università di Cambridge, Princeton, Yale e l'Ohio State. Ad Harvard è stato l'Arthur Rotch Professor of Architecture dal 1982 al 1985 e l'Eliot Noyes Visiting Design Critic nel 1993. Ha inoltre insegnato all'ETH di Zurigo e allo IUAV di Venezia.
Attualmente è il primo Irwing S. Chanin Distinguished Professor in architettura al The Cooper Union a New York City e il Louis Kahn Professor di architettura a Yale e visiting professor a Princeton.
Nel 1967 fonda l'Istituto per l'Architettura e gli Studi Urbanistici (IAUS), una sorta di raccoglitore internazionale di idee per l'architettura, dove rimane come direttore fino al 1982.
Peter Eisenman è stato il teorico del gruppo “The New York Five”, (con John Hejduk, Michael Graves, Charles Gwathmey e Richard Meier).
Nel 1980 fonda "Eisenman Architects" uno studio professionale di altissimo livello che opera in tutto il mondo ricevendo diversi premi e riconoscimenti fra i tanti segnaliamo il National Honor Award ottenuto per le residenze a carattere sociale di al Ceckpoint Charlie, lungo il muro di Berlino e il Leone di Pietra per il progetto di Romeo e Giulietta alla Terza Biennale d'Architettura di Venezia nel 1985.
Le opere:
1964/66 - The Jersey Corridor Project (con Anthony Eardley e Michael Graves; realizzato)
1966 - The Manhattan Waterfront, Manhattan (con Michael Graves; realizzato)
1967/68 - House I per la famiglia Barenholtz, Princeton, New Jersey
1969/70 - House II per la famiglia Falk, Hardwick, Vermont
1969/71 - House III per la famiglia Miller, Lakeville, Connecticut
1971 - House IV, Falls Village, Connecticut
1972/75 - House VI per la famiglia Frank, Cornwall, Connecticut
1975-1978, Haus X (Haus Bloomfield), Hills;
1980 - Haus El Even Odd, Palo Alto;
1981/92 - Cummins Engine Company, Madison Component Plant, Madison, Indiana
1981/85 - Edificio d'abitazione per l'Iba al Checkpoint Charlie, Berlino
1982-1986 - Wohn- und Gesch&ftshaus Block 5, Berlin-Kreuzberg;
1983/89 - Wexner Center for the Visual Arts and Fine Arts Library, Columbus, Ohio
1983/85 - Engine Co.233 and Ladder Co.176, caserma per I vigili del fuoco, Brooklyn, New York
1985 - Projekt Romeo und Julia, Verona
1988/90 - Koizumi Sangyo Building, Tokyo
1989/93 - Greater Columbus Convention Center, Columbus, Ohio
1990 - Video-music Pavillon, Groningen, Olanda
1990 - Piano per il parco Rebstock, Francoforte sul Meno (Frankfurt am Main)
1990/93 - Atocha 123 Apartments, Madrid
1990/92 - Nunotani Corporation Headquarters Building, Tokio
1991-1993 - Emory University Center for the Arts, Atlanta
1992 - Piano per il quartiere residenziale Nurdliches Derendorf, Dusseldorf
1992 - Max Reinhardt House, Berlino
1993- Immendorf House, Dusseldorf
1994 - Tours Center for Contemporary Arts and Music Conservatory, Tours
1996 - BLF Software Administration Building, Bangalore
1996 - Chiesa dell'anno 2000, Roma
1996 - Denkmal fur die Opfer des Holocaust, Vienna
sabato 20 ottobre 2007
NIO, Maurice (1959)
Maurice Nio è uno tra i personaggi più attivi e interessanti dell'attuale scena architettonica olandese.
Nato nel 1959, Nio si laurea in architettura a Delft, in Olanda, nel 1988 con una tesi singolare: il progetto di una villa per il cantante Michael Jackson, un lavoro che getta le basi del suo particolare stile architettonico.
Tra il 1991 e il 1996 realizza con lo studio BDG Architekten Ingenieurs diversi progetti, tra cui il grande inceneritore di rifiuti “aviTwente”. Qualche anno dopo l'architetto progetta “Zuidtangent”, la più lunga linea di trasporto pubblico in Europa. All'inizio del 2000 fonda a Rotterdam lo studio professionale Nio architecten, che dal 2002 si avvale della collaborazione dell'architetto Joan Almekinders.
Maurice Nio parallelamente all'attività professionale ha intrapreso quella dell'insegnamento, tenendo numerose lezioni nel suo Paese e all'estero. Una professione, quest'ultima, che - per sua stessa ammissione - gli interessa meno rispetto ad altre, come produrre video e scrivere libri e articoli sull'architettura e lo sviluppo urbano, ma anche su argomenti come la danza, la fotografia e la televisione.
Per trovare i tratti distintivi dell'architettura innovativa e poliedrica di Maurice Nio bisogna analizzare attentamente il suo percorso formativo, caratterizzato in ogni suo lavoro dalla volontà di cambiare ogni cosa. L'architetto ha accettato la sfida di dare nuova dignità ai luoghi urbani, riuscendo a trasformarli con la sua sensibilità e il suo univoco stile. Sono luoghi di transito o inaccessibili, come parcheggi, discariche, aree industriali, tunnel e autostrade mutate magari, da una semplice macchia rossa che colora le fredde superfici di cemento di un cavalcavia. Un rosso che dà l'impressione che il metallo possa piegarsi e contorcersi sotto il nostro sguardo, come nella sua opera “Touch of Evil”. I suoi lavori originali animano gli spazi anonimi della città, donando una nuova vita e personalità alle strutture. Già nei suoi precedenti lavori televisivi, Maurice Nio sperimentava nuove forme della città urbana, attraverso l'intelligente utilizzo della tecnologia digitale. Maurice Nio è stato, infatti, tra i fondatori di NOX Architects, un gruppo attivo nella ricerca delle possibili interazioni e interferenze fra l'architettura e i nuovi media.
Quello di Nio è un originale stile architettonico che si esprime in forme avvolgenti e fluide che pervadono il contesto che li ospita trasformandolo in qualcos'altro, regalandoci una realtà nuova fino ad oggi nascosta o vissuta distrattamente. La sua architettura non convenzionale è espressa anche nei diversi nomi delle sue opere, accanto a quelli tradizionali appaiono i più fantasiosi, uno tra tutti la “Sorprendente mascella della balena” (The amazing Whale Jaw) per la stazione degli autobus di Hoofddorp, in Olanda.
Le opere:
1993-97 Inceneritore rifiuti, Hengelo, Olanda
1997-98 Centro servizi per la Wasco, Rotterdam, Olanda
1997- 01 12 Case barriere-suono a Diependaal, Hilversum, Olanda
1998-02 Tangenziale sud per l’alta velocità degli autobus, Schiphol - Haarlem, Olanda
1998-02 Grande magazzino, Voorburg, Olanda
1999-03 Stazione autobus a Hoofddorp, Hoofddorp, Olanda
2000-03 Ampliamento uffici Twence bv Afvalverwerking, Hengelo, Olanda
2000-04 198 appartamenti a 'Tussen de Vaarten', Almere-Stad, Olanda
2001-04 Tunnel Noordammerweg, Amstelveen, Olanda
2001-05 33 case a Groenoord-Zuid, Schiedam, Olanda
2002-04 Interarea tunnel, Pijnacker, Olanda
2003-07 Padiglione e casa, Botshol, Olanda
2004-06 22 ponti in the Watertuinen in 's-Hertogenbosch, Olanda
2004-07 Centro commerciale a Roermond, Olanda
Nato nel 1959, Nio si laurea in architettura a Delft, in Olanda, nel 1988 con una tesi singolare: il progetto di una villa per il cantante Michael Jackson, un lavoro che getta le basi del suo particolare stile architettonico.
Tra il 1991 e il 1996 realizza con lo studio BDG Architekten Ingenieurs diversi progetti, tra cui il grande inceneritore di rifiuti “aviTwente”. Qualche anno dopo l'architetto progetta “Zuidtangent”, la più lunga linea di trasporto pubblico in Europa. All'inizio del 2000 fonda a Rotterdam lo studio professionale Nio architecten, che dal 2002 si avvale della collaborazione dell'architetto Joan Almekinders.
Maurice Nio parallelamente all'attività professionale ha intrapreso quella dell'insegnamento, tenendo numerose lezioni nel suo Paese e all'estero. Una professione, quest'ultima, che - per sua stessa ammissione - gli interessa meno rispetto ad altre, come produrre video e scrivere libri e articoli sull'architettura e lo sviluppo urbano, ma anche su argomenti come la danza, la fotografia e la televisione.
Per trovare i tratti distintivi dell'architettura innovativa e poliedrica di Maurice Nio bisogna analizzare attentamente il suo percorso formativo, caratterizzato in ogni suo lavoro dalla volontà di cambiare ogni cosa. L'architetto ha accettato la sfida di dare nuova dignità ai luoghi urbani, riuscendo a trasformarli con la sua sensibilità e il suo univoco stile. Sono luoghi di transito o inaccessibili, come parcheggi, discariche, aree industriali, tunnel e autostrade mutate magari, da una semplice macchia rossa che colora le fredde superfici di cemento di un cavalcavia. Un rosso che dà l'impressione che il metallo possa piegarsi e contorcersi sotto il nostro sguardo, come nella sua opera “Touch of Evil”. I suoi lavori originali animano gli spazi anonimi della città, donando una nuova vita e personalità alle strutture. Già nei suoi precedenti lavori televisivi, Maurice Nio sperimentava nuove forme della città urbana, attraverso l'intelligente utilizzo della tecnologia digitale. Maurice Nio è stato, infatti, tra i fondatori di NOX Architects, un gruppo attivo nella ricerca delle possibili interazioni e interferenze fra l'architettura e i nuovi media.
Quello di Nio è un originale stile architettonico che si esprime in forme avvolgenti e fluide che pervadono il contesto che li ospita trasformandolo in qualcos'altro, regalandoci una realtà nuova fino ad oggi nascosta o vissuta distrattamente. La sua architettura non convenzionale è espressa anche nei diversi nomi delle sue opere, accanto a quelli tradizionali appaiono i più fantasiosi, uno tra tutti la “Sorprendente mascella della balena” (The amazing Whale Jaw) per la stazione degli autobus di Hoofddorp, in Olanda.
Le opere:
1993-97 Inceneritore rifiuti, Hengelo, Olanda
1997-98 Centro servizi per la Wasco, Rotterdam, Olanda
1997- 01 12 Case barriere-suono a Diependaal, Hilversum, Olanda
1998-02 Tangenziale sud per l’alta velocità degli autobus, Schiphol - Haarlem, Olanda
1998-02 Grande magazzino, Voorburg, Olanda
1999-03 Stazione autobus a Hoofddorp, Hoofddorp, Olanda
2000-03 Ampliamento uffici Twence bv Afvalverwerking, Hengelo, Olanda
2000-04 198 appartamenti a 'Tussen de Vaarten', Almere-Stad, Olanda
2001-04 Tunnel Noordammerweg, Amstelveen, Olanda
2001-05 33 case a Groenoord-Zuid, Schiedam, Olanda
2002-04 Interarea tunnel, Pijnacker, Olanda
2003-07 Padiglione e casa, Botshol, Olanda
2004-06 22 ponti in the Watertuinen in 's-Hertogenbosch, Olanda
2004-07 Centro commerciale a Roermond, Olanda
mercoledì 3 ottobre 2007
FUKSAS, Massimiliano (Roma 1944)
Di origine lituana, Massimiliano Fuksas nasce a Roma nel 1944, dove si laurea in architettura all'Università "La Sapienza" nel 1969. Nel 1967 crea il suo studio romano, cui seguono nel 1989 e nel 1993 i suoi studi di Parigi e di Vienna. Dal 1994 al 1997 è membro delle commissioni urbanistiche di Berlino e di Salisburgo. Nel 1998 gli viene conferito il premio alla carriera "Vitruvio International a la Trayectoria" a Buenos Aires.
Dal 1998 al 2000 è direttore della VII Biennale Internazionale di Architettura di Venezia "Less Aesthetics, More Ethichs", con la quale è riuscito a stimolare, seppur in maniera provocatoria, la riflessione su Architettura Estetica ed Etica. Attraverso la sua architettura, sviluppata nel corso degli anni, ha influenzato molti giovani architetti sia in Italia che in Europa.
Nel 2002 è insignito dell' Honorary Fellowship dell'AIA (American Institute of Architects).
Nel 1999 riceve il Grand Prix d'Architecture Française e l'anno successivo viene nominato Accademico Nazionale di San Luca ed insignito Commandeur de l'Orde des Arts et des Lettres de la République Française. Da gennaio 2000 cura la rubrica di architettura del settimanale "L'Espresso" fondata da Bruno Zevi.
La carriera accademica di Massimiliano Fuksas include l'insegnamento in numerose università, tra le quali la Staadtliche Akademie der Bildenden Kunste di Stoccarda, l'Ecole Spéciale d'Architecture di Parigi, l'Akademie der Bildenden Kunste di Vienna, la Columbia University di New York e la Sapienza di Roma.
Da molti anni dedica un'attenzione particolare allo studio dei problemi urbani nelle grandi aree metropolitane. Attualmente vive e lavora a Roma e a Parigi.
Massimiliano Fuksas ha incentrato la sua pratica professionale soprattutto sulla realizzazione di opere pubbliche, che includono edifici universitari e grandi complessi urbani. Il suo modo di progettare si sviluppa attraverso un intenso processo che evolve da una serie di modelli tridimensionali trasferiti poi in bidimensionale ed infine realizzati.
Ha provato la sua abilità di "scolpire" e realizzare edifici in varie scale, come il Museo dei Graffiti a Niaux e le Twin Towers a Vienna, che disegnano un nuovo sky-line della città.
I suoi progetti sono caratterizzati da una ricerca continua sui nuovi materiali e sulle nuove tecniche di realizzazione. Una particolare importanza è sempre rivolta al contesto.
Dal 1998 al 2000 è direttore della VII Biennale Internazionale di Architettura di Venezia "Less Aesthetics, More Ethichs", con la quale è riuscito a stimolare, seppur in maniera provocatoria, la riflessione su Architettura Estetica ed Etica. Attraverso la sua architettura, sviluppata nel corso degli anni, ha influenzato molti giovani architetti sia in Italia che in Europa.
Nel 2002 è insignito dell' Honorary Fellowship dell'AIA (American Institute of Architects).
Nel 1999 riceve il Grand Prix d'Architecture Française e l'anno successivo viene nominato Accademico Nazionale di San Luca ed insignito Commandeur de l'Orde des Arts et des Lettres de la République Française. Da gennaio 2000 cura la rubrica di architettura del settimanale "L'Espresso" fondata da Bruno Zevi.
La carriera accademica di Massimiliano Fuksas include l'insegnamento in numerose università, tra le quali la Staadtliche Akademie der Bildenden Kunste di Stoccarda, l'Ecole Spéciale d'Architecture di Parigi, l'Akademie der Bildenden Kunste di Vienna, la Columbia University di New York e la Sapienza di Roma.
Da molti anni dedica un'attenzione particolare allo studio dei problemi urbani nelle grandi aree metropolitane. Attualmente vive e lavora a Roma e a Parigi.
Massimiliano Fuksas ha incentrato la sua pratica professionale soprattutto sulla realizzazione di opere pubbliche, che includono edifici universitari e grandi complessi urbani. Il suo modo di progettare si sviluppa attraverso un intenso processo che evolve da una serie di modelli tridimensionali trasferiti poi in bidimensionale ed infine realizzati.
Ha provato la sua abilità di "scolpire" e realizzare edifici in varie scale, come il Museo dei Graffiti a Niaux e le Twin Towers a Vienna, che disegnano un nuovo sky-line della città.
I suoi progetti sono caratterizzati da una ricerca continua sui nuovi materiali e sulle nuove tecniche di realizzazione. Una particolare importanza è sempre rivolta al contesto.
FOSTER, Norman (Manchester 1935)
Norman Foster è nato a Manchester nel 1935.
È considerato uno dei più rappresentativi esponenti dell'architettura High-Tech che concepisce la costruzione come opera d'arte tecnicamente organizzata.
Studia architettura ed urbanistica alla Manchester University, laureandosi nel 1961. Nello stesso anno in cui si laurea, vince una borsa di studio della Henry Fellowship che gli consente di conseguire un Master in Architettura presso la Yale University, dove consegue il Master's Degree e incontra un altro studente inglese, Richard Rogers, anch'egli destinato a diventare un importante protagonista dell'architettura contemporanea. Al loro ritorno in Inghilterra (1963), Foster e Rogers avviano con Su Rogers e Wendy Foster uno studio con il nome di Team 4. Insieme progettano alcuni edifici residenziali e industriali, tra cui la Reliance Controls Factory a Swindon (1967).
Nel 1967, Norman e Wendy Foster costituiscono lo studio Foster Associates, oggi Foster and Partners, con circa 500 dipendenti, con sede a Londra ed uffici a Berlino, Francoforte, Parigi, Hong Kong, Singapore, Tokyo. Dall'inizio dell'attività, lo studio ha ricevuto più di 220 premi e riconoscimenti e ha vinto 50 concorsi nazionali e internazionali. Lo studio di Foster a Londra (da lui disegnato e progettato) è diventato il punto focale di un'organizzazione responsabile di progetti in ogni parte del mondo. Foster & Partners è uno studio internazionale di design e di architettura condotto da Lord Norman Foster e da cinque soci: Spencer de Grey, David Nelson, Ken Shuttleworth, Graham Phillips e Barry Cooke. La filosofia di Norman Foster di integrazione è chiaramente leggibile a Riverside Three, la sede degli uffici e dell'abitazione di Norman Foster a Londra. È essenzialmente un grande spazio aperto dove tutti lavorano l'uno accanto all'altro. L'attività dello studio comprende la pianificazione per le città, la progettazione delle costruzioni, l'interior design, il design, i grafici e le mostre: si passa dalla progettazione del nuovo aeroporto di Hong Kong - il più grande progetto di costruzione nel mondo - alla più piccola commissione, una maniglia di una porta per Fusital.
Tra le sue opere più importanti vanno citate: la sede centrale della Willis Faber Dumas a Ipswich (1971-75); il Sainsbury Centre for the Visual Arts a Norwich, nel Norfolk (1974-78); il centro di distribuzione Renault a Swindon, nel Wiltshire (1980-83); il terminal della nuova stazione di Londra, Stansted Airport (1981-91); la Sackler Gallery della Royal Academy a Londra; la Torre de Collserola a Barcellona; il Carrè d'Art a Nimes; il progetto per la sede centrale della Commerzbank Headquarters a Francoforte. L'opera più conosciuta e significativa di Foster è la sede della Hong Kong and Shanghai Bank nel cuore del quartiere finanziario di Hong Kong (1979-86), ritenuta un capolavoro di architettura High Tech. Il grattacielo, alto 180 metri, è una delle strutture tecnologicamente più avanzate in Asia e uno degli edifici più costosi dell'era moderna: 600 milioni di dollari per i suoi 41 piani e i 100.000 m2 di area.
Hong Kong and Shanghai Bank - Hong Kong, 1979-1986
Come urbanista, si occupa dei piani regolatori di King's Cross (Greenwich, Londra), Nimes, Cannes, Berlino, Duisburg, Rotterdam.
Recenti progetti includono il nuovo aeroporto internazionale di Hong Kong, la nuova sede del parlamento tedesco nel Reichstag a Berlino, la Great Court al British Museum e il nuovo Millennium Bridge a Londra.
Norman Foster è stato insignito, nel 1983, della Medaglia d'Oro Reale per l'Architettura dalla RIBA, nel 1991 della Medaglia d'Oro dall'Accademia di Francia e nel 1994 della Medaglia d'Oro dell'AIA. Nel 1990 è nominato baronetto.
Nel 1999 è diventato il ventunesimo vincitore del Premio Pritzker per l'Architettura (tra le motivazioni per l'assegnazione del Premio, la giuria ha sottolineato il suo impegno nella difesa dell'ambiente) e nello stesso anno ha avuto l'onore di essere insignito da Sua Maestà Britannica del titolo di Lord.
Foster and Partners è uno studio internazionale di architettura, pianificazione e design diretto da Lord Foster e dagli associati Spencer de Grey e David Nelson, coadiuvati dal CEO Graham Phillips. Nato nel 1967 con il nome di Foster Associates, lo studio, ora noto come Foster and Partners, vanta sedi in tutto il mondo, benché la sua attività principale si svolga a Londra. Foster and Partners ha lavorato in 48 paesi e attualmente gestisce progetti in 22 nazioni. Dalla sua creazione è stato insignito di più di 300 premi e riconoscimenti di eccellenza, vincendo più di 60 concorsi nazionali e internazionali. L’ambito operativo dello studio è molto vario e spazia dalle strutture più imponenti, come l’aeroporto di Pechino - il più grande terminal al mondo - a progetti di dimensioni decisamente inferiori, come ad esempio una collezione di maniglie per porte. Foster and Partenrs ha raggiunto fama internazionale realizzando opere quali il nuovo Parlamento tedesco nel Reichstag a Berlino, la Great Court del British Museum, la sede per Swiss Re, il Millennium Bridge e la predisposizione della zona pedonale a Trafalgar Square a Londra, le sedi centrali della HSBC a Hong Kong e Londra, la sede centrale della Commerzbank di Francoforte, il Metro di Bilbao, il Carré d’Art a Nîmes, il Sainsbury Centre for Visual Arts a Norwich e i centri di ricerca dell’Università di Stanford, la nuova Corte Suprema di Singapore, il campus universitario di Petronas in Malesia, la torre per la sede centrale di Hearst, a New York, il Museum of Fine Arts di Boston e un teatro lirico a Dallas. Lo studio è inoltre molto interessato ai progetti di pianificazione urbana e alle infrastrutture di comunicazione.
Nel 1990 Norman Foster ha ricevuto il titolo di baronetto, nel 1997 è stato nominato dalla Regina membro dell’Ordine del Merito e nel 1999 gli è stato conferito il titolo a vita di pari d’Inghilterra, diventando così Lord Foster of Thames Bank. Nel 1995 è stato accolto nell’Ordine di Westfalia. È anche Royal Designer for Industry, membro della Chartered Society of Designers e membro onorario della Royal Academy of Engineering; gli è stata conferita una medaglia d’oro sia dal Royal Institute of British Architects che dall’American Institute of Architects.
Nel 1999 è diventato il ventunesimo vincitore del premio Pritzker Architecture e ha ricevuto la Croce di Cavaliere dell’Ordine del Merito.
Il 2002 è l’anno del Praemium Imperiale Award for Architecture nonché della nomina di membro dell’ordine tedesco ‘Pour le mérite’ per le Scienze e le Arti. Norman Foster.
È considerato uno dei più rappresentativi esponenti dell'architettura High-Tech che concepisce la costruzione come opera d'arte tecnicamente organizzata.
Studia architettura ed urbanistica alla Manchester University, laureandosi nel 1961. Nello stesso anno in cui si laurea, vince una borsa di studio della Henry Fellowship che gli consente di conseguire un Master in Architettura presso la Yale University, dove consegue il Master's Degree e incontra un altro studente inglese, Richard Rogers, anch'egli destinato a diventare un importante protagonista dell'architettura contemporanea. Al loro ritorno in Inghilterra (1963), Foster e Rogers avviano con Su Rogers e Wendy Foster uno studio con il nome di Team 4. Insieme progettano alcuni edifici residenziali e industriali, tra cui la Reliance Controls Factory a Swindon (1967).
Nel 1967, Norman e Wendy Foster costituiscono lo studio Foster Associates, oggi Foster and Partners, con circa 500 dipendenti, con sede a Londra ed uffici a Berlino, Francoforte, Parigi, Hong Kong, Singapore, Tokyo. Dall'inizio dell'attività, lo studio ha ricevuto più di 220 premi e riconoscimenti e ha vinto 50 concorsi nazionali e internazionali. Lo studio di Foster a Londra (da lui disegnato e progettato) è diventato il punto focale di un'organizzazione responsabile di progetti in ogni parte del mondo. Foster & Partners è uno studio internazionale di design e di architettura condotto da Lord Norman Foster e da cinque soci: Spencer de Grey, David Nelson, Ken Shuttleworth, Graham Phillips e Barry Cooke. La filosofia di Norman Foster di integrazione è chiaramente leggibile a Riverside Three, la sede degli uffici e dell'abitazione di Norman Foster a Londra. È essenzialmente un grande spazio aperto dove tutti lavorano l'uno accanto all'altro. L'attività dello studio comprende la pianificazione per le città, la progettazione delle costruzioni, l'interior design, il design, i grafici e le mostre: si passa dalla progettazione del nuovo aeroporto di Hong Kong - il più grande progetto di costruzione nel mondo - alla più piccola commissione, una maniglia di una porta per Fusital.
Tra le sue opere più importanti vanno citate: la sede centrale della Willis Faber Dumas a Ipswich (1971-75); il Sainsbury Centre for the Visual Arts a Norwich, nel Norfolk (1974-78); il centro di distribuzione Renault a Swindon, nel Wiltshire (1980-83); il terminal della nuova stazione di Londra, Stansted Airport (1981-91); la Sackler Gallery della Royal Academy a Londra; la Torre de Collserola a Barcellona; il Carrè d'Art a Nimes; il progetto per la sede centrale della Commerzbank Headquarters a Francoforte. L'opera più conosciuta e significativa di Foster è la sede della Hong Kong and Shanghai Bank nel cuore del quartiere finanziario di Hong Kong (1979-86), ritenuta un capolavoro di architettura High Tech. Il grattacielo, alto 180 metri, è una delle strutture tecnologicamente più avanzate in Asia e uno degli edifici più costosi dell'era moderna: 600 milioni di dollari per i suoi 41 piani e i 100.000 m2 di area.
Hong Kong and Shanghai Bank - Hong Kong, 1979-1986
Come urbanista, si occupa dei piani regolatori di King's Cross (Greenwich, Londra), Nimes, Cannes, Berlino, Duisburg, Rotterdam.
Recenti progetti includono il nuovo aeroporto internazionale di Hong Kong, la nuova sede del parlamento tedesco nel Reichstag a Berlino, la Great Court al British Museum e il nuovo Millennium Bridge a Londra.
Norman Foster è stato insignito, nel 1983, della Medaglia d'Oro Reale per l'Architettura dalla RIBA, nel 1991 della Medaglia d'Oro dall'Accademia di Francia e nel 1994 della Medaglia d'Oro dell'AIA. Nel 1990 è nominato baronetto.
Nel 1999 è diventato il ventunesimo vincitore del Premio Pritzker per l'Architettura (tra le motivazioni per l'assegnazione del Premio, la giuria ha sottolineato il suo impegno nella difesa dell'ambiente) e nello stesso anno ha avuto l'onore di essere insignito da Sua Maestà Britannica del titolo di Lord.
"...Fin dagli inizi, trent'anni fa, lo Studio ha improntato la propria attività alla ricerca della qualità, nella convinzione che la qualità di ciò che ci circonda abbia un'influenza diretta sulla qualità della nostra vita sia sul posto di lavoro, sia nelle nostre case, sia negli spazi pubblici.
L'attenzione alla dimensione sociale deriva dalla consapevolezza che l'architettura è generata dai bisogni dell'uomo, che sono bisogni dello spirito oltre che materiali. Questa filosofia e questi valori, che ispirano ogni nostro lavoro, non mutano a seconda della scala e delle dimensioni dei progetti. Il che spiega perché, per noi, nessun dettaglio è di poca importanza e perché prodighiamo la stessa cura anche al disegno di un mobile, di una maniglia, di un rubinetto. Sono tutti elementi, infatti, che contribuiscono a creare l'ambiente con cui veniamo in contatto ogni giorno della nostra vita: la qualità del design, della funzionalità, della fabbricazione di ognuno di essi ha rilevanza fondamentale...".
L'attenzione alla dimensione sociale deriva dalla consapevolezza che l'architettura è generata dai bisogni dell'uomo, che sono bisogni dello spirito oltre che materiali. Questa filosofia e questi valori, che ispirano ogni nostro lavoro, non mutano a seconda della scala e delle dimensioni dei progetti. Il che spiega perché, per noi, nessun dettaglio è di poca importanza e perché prodighiamo la stessa cura anche al disegno di un mobile, di una maniglia, di un rubinetto. Sono tutti elementi, infatti, che contribuiscono a creare l'ambiente con cui veniamo in contatto ogni giorno della nostra vita: la qualità del design, della funzionalità, della fabbricazione di ognuno di essi ha rilevanza fondamentale...".
Foster and Partners è uno studio internazionale di architettura, pianificazione e design diretto da Lord Foster e dagli associati Spencer de Grey e David Nelson, coadiuvati dal CEO Graham Phillips. Nato nel 1967 con il nome di Foster Associates, lo studio, ora noto come Foster and Partners, vanta sedi in tutto il mondo, benché la sua attività principale si svolga a Londra. Foster and Partners ha lavorato in 48 paesi e attualmente gestisce progetti in 22 nazioni. Dalla sua creazione è stato insignito di più di 300 premi e riconoscimenti di eccellenza, vincendo più di 60 concorsi nazionali e internazionali. L’ambito operativo dello studio è molto vario e spazia dalle strutture più imponenti, come l’aeroporto di Pechino - il più grande terminal al mondo - a progetti di dimensioni decisamente inferiori, come ad esempio una collezione di maniglie per porte. Foster and Partenrs ha raggiunto fama internazionale realizzando opere quali il nuovo Parlamento tedesco nel Reichstag a Berlino, la Great Court del British Museum, la sede per Swiss Re, il Millennium Bridge e la predisposizione della zona pedonale a Trafalgar Square a Londra, le sedi centrali della HSBC a Hong Kong e Londra, la sede centrale della Commerzbank di Francoforte, il Metro di Bilbao, il Carré d’Art a Nîmes, il Sainsbury Centre for Visual Arts a Norwich e i centri di ricerca dell’Università di Stanford, la nuova Corte Suprema di Singapore, il campus universitario di Petronas in Malesia, la torre per la sede centrale di Hearst, a New York, il Museum of Fine Arts di Boston e un teatro lirico a Dallas. Lo studio è inoltre molto interessato ai progetti di pianificazione urbana e alle infrastrutture di comunicazione.
Nel 1990 Norman Foster ha ricevuto il titolo di baronetto, nel 1997 è stato nominato dalla Regina membro dell’Ordine del Merito e nel 1999 gli è stato conferito il titolo a vita di pari d’Inghilterra, diventando così Lord Foster of Thames Bank. Nel 1995 è stato accolto nell’Ordine di Westfalia. È anche Royal Designer for Industry, membro della Chartered Society of Designers e membro onorario della Royal Academy of Engineering; gli è stata conferita una medaglia d’oro sia dal Royal Institute of British Architects che dall’American Institute of Architects.
Nel 1999 è diventato il ventunesimo vincitore del premio Pritzker Architecture e ha ricevuto la Croce di Cavaliere dell’Ordine del Merito.
Il 2002 è l’anno del Praemium Imperiale Award for Architecture nonché della nomina di membro dell’ordine tedesco ‘Pour le mérite’ per le Scienze e le Arti. Norman Foster.
MvRdV
Quella che sembra una misteriosa sigla non è altro che il più banale degli acronimi: l'insieme delle iniziali dei cognomi in rigoroso ordine alfabetico dei fondatori del gruppo: Maas, van Rijs, de Vries. Infatti nella versione originaria si scriveva MvRdV. In un certo senso il nome dello studio contiene già la filosofia progettuale del gruppo: ricavare risultati autenticamente originali appoggiandosi senza pregiudizi a osservazioni, regole, procedimenti, soluzioni ovvie, addirittura banali. Insomma, quasi beffardamente, scovare il massimo di innovazione e originalità che sta sotto il naso di tutti. Senza camice di forza ideologiche e forse con gli occhi grandi e liberi dei bambini. Le loro architettura piacciono alla gente comune, agli abitanti cui sono destinate, perchè pur essendo estremamente nuove, insolite e non convenzionali, non sono forzate. Nascono per così dire dal basso -un basso vero, non un basso ideologico, "politicamente" manipolato, dai problemi pratici, dalle risorse disponibili, dai vincoli vari, dal rispetto per gli individui e le loro differenze, la loro vita concreta e la quotidianità. In fondo fanno quello che spontaneamente si sarebbe portati a fare aggiungendoci solo la competenza tecnica e una non comune sensibilta estetica che lascia "liberi" i vari materiali del progetto di seguire una loro naturale evoluzione, aggregazione ed inclinazione.
Vi si potrebbe trovare un certo atteggiamento concettuale semplificato. Mettere in gioco estetico elementi ovvi del progetto, normalmente trascurati o peggio rifiutati come limitativi e condizionanti dalla classicità convenzionale comunque travestita. In altri termini ciò che è stato fatto col nome: lasciar libero di ricomporsi in altri significati un marchio generato mettendo in gioco elementi buoni persino per il più banale nome da Camera di Commercio.
L'ormai celebre Studio olandese di Architettura ed Urbanistica è stato fondato soltanto nel 1991 da Winy Maas (nato nel 1959 a Schijndel, Olanda); Jacob van Rijs (nato nel 1964 ad Amsterdam, Olanda) e Nathalie de Vries (nata nel 1965 a Appingedam, Olanda)
Concorsi
1997 Central Park Leidshenrijn, Vleuten de Meern/Ultrecht
Bundesgartenshau 2001 Postdam, Germany
1996 Trasformer Houses, Eneco Dordrecht
1995 Residenza Silo Amsterdam, primo premio
Ricostruzione del Begane Grond Centre for Contemporary Art, Ultrecht, primo premio
Lyon-Vaise, progetto urbano per il centro, primo premio
1994 Padiglioni di entrata al Hoge Veluwe National Park, primo premio
Chiesa a Barendrecht, secondo premio
Piscina Slotepaark, Amsterdam
1992 Casa più Bella del Mondo, Reggio, Italia
1991 Europan-2, Berlino, Germany, primo premio
Premi
1997 Premio Betonvereniging per Villa VPRO, Hilversum
Premio Merkelbach del Fund of the Art per WO ZO CO’, Amsterdam- Osdorp
Premio Dudok del Comune di Hilversum per Villa VPRO
L'ormai celebre Studio olandese di Architettura ed Urbanistica è stato fondato soltanto nel 1991 da Winy Maas (nato nel 1959 a Schijndel, Olanda); Jacob van Rijs (nato nel 1964 ad Amsterdam, Olanda) e Nathalie de Vries (nata nel 1965 a Appingedam, Olanda)
Concorsi
1997 Central Park Leidshenrijn, Vleuten de Meern/Ultrecht
Bundesgartenshau 2001 Postdam, Germany
1996 Trasformer Houses, Eneco Dordrecht
1995 Residenza Silo Amsterdam, primo premio
Ricostruzione del Begane Grond Centre for Contemporary Art, Ultrecht, primo premio
Lyon-Vaise, progetto urbano per il centro, primo premio
1994 Padiglioni di entrata al Hoge Veluwe National Park, primo premio
Chiesa a Barendrecht, secondo premio
Piscina Slotepaark, Amsterdam
1992 Casa più Bella del Mondo, Reggio, Italia
1991 Europan-2, Berlino, Germany, primo premio
Premi
1997 Premio Betonvereniging per Villa VPRO, Hilversum
Premio Merkelbach del Fund of the Art per WO ZO CO’, Amsterdam- Osdorp
Premio Dudok del Comune di Hilversum per Villa VPRO
lunedì 24 settembre 2007
Dorte Mandrup Arkitekter
Dorte Mandrup, nata nel 1961, ha aperto il suo studio a Copenhagen nel 1999. Ha svolto gli studi negli Stati Uniti per un anno frequentando un corso in scultura e ceramica e in Danimarca dove ha conseguito la laurea in architettura.
Dal 1993 al 2002 ha insegnato presso la Reale Accademia di Belle Arti di Copenhagen.
La sua formazione artistica l'ha portata ad una particolare attenzione alla progettazione degli spazi.
lo studio si occupa di urbanistica, edilizia residenziale, uffici e riuso di edilizia storica, che in Danimarca sono inseriti in appositi elenchi federali.
Tutti i progetti, sia quelli di committenza pubblica che privata, sono espressione della radicata cultura civica del paese.
Attualmente lo studio si avvale di quaranta persone.
Anche se presente da meno di un decennio sulla scena internazionale, Dorte Mandrup ha già ricevuto numerosi premi sia a carattere nazionale che mondiale fra i quali il Mies van der Rohe Award e una menzione per la torre idrica con il AR Award entrambe nel 2006.
Dal 1993 al 2002 ha insegnato presso la Reale Accademia di Belle Arti di Copenhagen.
La sua formazione artistica l'ha portata ad una particolare attenzione alla progettazione degli spazi.
lo studio si occupa di urbanistica, edilizia residenziale, uffici e riuso di edilizia storica, che in Danimarca sono inseriti in appositi elenchi federali.
Tutti i progetti, sia quelli di committenza pubblica che privata, sono espressione della radicata cultura civica del paese.
Attualmente lo studio si avvale di quaranta persone.
Anche se presente da meno di un decennio sulla scena internazionale, Dorte Mandrup ha già ricevuto numerosi premi sia a carattere nazionale che mondiale fra i quali il Mies van der Rohe Award e una menzione per la torre idrica con il AR Award entrambe nel 2006.
domenica 23 settembre 2007
RFA - Reid Fenwick Asociados
RFA, Reid Fenwick Asociados è uno studio di architettura spagnolo fondato nel 1990 dall'inglese Mark Fenwick e dall'iberico Javier Iribarren con sedi attualmente a Madrid, Londra, Glasgow e Birmingham. Tra i progetti in via di realizzazione la Torre Espacio a Madrid e i campus della città Ros Casores.
lunedì 6 agosto 2007
GEHRY, Frank Owen (Toronto, Canada, 1929)
Nato nel 1929 in Canada, si trasferisce nel 1947 con la sua famiglia a Los Angeles. Americano di adozione, Frank Gehry cambia il suo vero cognome di origine ebrea (Goldberg) quando gli nasce la prima figlia, per ''evitarle la vita dura'' che gli stesso aveva dovuto sperimentare ''da ragazzino'', in Canada. Si laurea alla University of Southern California nel 1954 e frequenta corsi di urbanistica presso la Harvard Graduated School of Design. Incomincia a lavorare nello studio Gruen Associates, a Los Angeles, dove resta fino al 1960. Nel 1962, dopo aver lavorato con André Remondet a Parigi, fonda lo studio che attualmente porta il nome di "Frank O. Gehry and Associates, Inc''. Negli anni Settanta realizza una serie di case che si caratterizzano per l'uso insolito degli spazi, come la residenza Spiller a Venice (in California) e la sua casa di Santa Monica (1978) ricoperta di foglie di metallo e gabbie di fil di ferro: una costruzione che sembra instabile e che suscita l'ira dei vicini. Nel decennio successivo comincia un'intensa attività all'estero. Tra il 1991 e il 1997 viene costruita l'opera più famosa progettata da Gehry, il Guggenheim Museum di Bilbao, in Spagna: una vera opera d'arte ricoperta da foglie di titanio. L'architetto di origine canadese vince i premi di architettura più significativi. Nel 1977 riceve l'Arnold W. Brunner Memorial Prize in Architettura dall'American Academy of Arts and Letters. Nel 1989 ottiene il Pritzker Prize per il ''significativo contributo offerto allo sviluppo dell'umanità'''. Nel 1992 viene premiato dalla Wolf Foundation e, nello stesso anno, riceve il Praemium Imperiale dalla Japan Art Association. Nel 1999 gli viene conferita la medaglia d'oro dall'American Institute of Architects.
giovedì 7 giugno 2007
COOK, Peter (Southend, Essex 1936)
Peter Cook è un noto architetto inglese, insegnante e autore di alcuni testi.
Dal 1953 al 1958, Cook ha studiato architettura presso il Bournemouth College of Art, poi si è trasferito alla Architectural Association School of Architecture a Londra, dove ha conseguito la laurea nel 1960. Successivamente è tornato alla AA in qualità di insegnante.
Mentre lavorava presso lo studio James Cubitt & Partners, Cook fu uno dei fondatori dell'avanguardia artistica nota con il nome di Archigram negli anni sessanta.
Ha diretto l'istituto di arte contemporanea (ICA) a Londra, dal 1970 al 1972.
È stato nominato professore a vita alla Staedelschule (Accademia d'Arte) di Francoforte nel 1984, contribuendo a consolidare la reputazione della scuola come una delle principali scuole di architettura della Germania.
È diventato in seguito Professore d'Architettura alla Scuola di Architettura The Bartlett, University College London, ritirandosi successivamente dall'incarico nel 2005.
Nel 2002, la RIBA ha premiato il gruppo Archigram con Medaglia d'Oro Reale per l'Architettura.
Nel 2004, è stato inserito nella rosa dei candidati per il Premio Stirling (Stirling Prize) insieme con Colin Fournier per la Kunsthaus Graz.
Dal 1953 al 1958, Cook ha studiato architettura presso il Bournemouth College of Art, poi si è trasferito alla Architectural Association School of Architecture a Londra, dove ha conseguito la laurea nel 1960. Successivamente è tornato alla AA in qualità di insegnante.
Mentre lavorava presso lo studio James Cubitt & Partners, Cook fu uno dei fondatori dell'avanguardia artistica nota con il nome di Archigram negli anni sessanta.
Ha diretto l'istituto di arte contemporanea (ICA) a Londra, dal 1970 al 1972.
È stato nominato professore a vita alla Staedelschule (Accademia d'Arte) di Francoforte nel 1984, contribuendo a consolidare la reputazione della scuola come una delle principali scuole di architettura della Germania.
È diventato in seguito Professore d'Architettura alla Scuola di Architettura The Bartlett, University College London, ritirandosi successivamente dall'incarico nel 2005.
Nel 2002, la RIBA ha premiato il gruppo Archigram con Medaglia d'Oro Reale per l'Architettura.
Nel 2004, è stato inserito nella rosa dei candidati per il Premio Stirling (Stirling Prize) insieme con Colin Fournier per la Kunsthaus Graz.
WRIGHT, Frank Lloyd (Richlan Center, Wisconsin 1867 - Phoenix, Arizona 1959)
Frank Lincoln Wright, uno dei più grandi architetti del Novecento, nasce a Richland Center (Wisconsin) l'8 giugno 1869. La sua figura è ricordata anche per il suo temperamento incline alle sfide e alla scoperta di nuovi orizzonti culturali ed artistici. Il padre è pastore della chiesa unitaria e musicista; sarà la madre, Anna Lloyd Jones, donna molto energica, a spingere il figlio verso la professione di architetto.
Dopo un'infanzia normale e aliena da traumi particolari, Frank compie studi di architettura molto seri (ingegneria civile a Madison, Wisconsin, e apprendistato a Chicago nello studio di Silsbee), fino a diventare allievo di Louis Sullivan, maestro che lo plasmò culturalmente, fino ad infondergli quella passione per lo sperimentalismo e la ricerca di nuove soluzioni che sarà una costante della sua vita. In particolare farà apprezzare al giovane Wright il valore degli spazi interni, spronandolo a ricercare filosofie differenti. Con lui, collabora per la realizzazione dell'Auditorium di Chicago.
In seguito, divenuto un nome rispettato nell'ambiente, i suoi scritti ottengono molta attenzione sia da parte degli specialisti che da parte del grande pubblico. Nelle sue considerazioni l'accento è posto alla ricerca della semplicità e alla volontà di trovare l'ispirazione attraverso i motivi e i materiali della natura, senza considerare il suo netto rifiuto di espedienti decorativi di qualsiasi natura. Questa concezione delle linee architettoniche e degli spazi prenderà il nome, dopo Wright, di "architettura organica".
In altri termini l'architettura organica è quella "filosofia della costruzione" che intende sviluppare le sue opere come un organismo, senza schemi geometrici preordinati; secondo i suoi teorici e artefici, è l'architettura ideale per l'uomo, tagliata su misura per lui, nata intorno a lui e cresciuta con lui come se fosse il suo corpo.
E' un tipo di concezione che rispecchia per certi versi le valenze individualistiche della società americana e Frank Lloyd Wright, durante il suo operato, si è posto come riferimento assoluto per tutto il movimento.
In tutto questo gioca anche l'opposizione alla tradizione europea, nei confronti della quali gli architetti e gli artisti americani in genere avevano sempre sentito un senso di inferiorità. Lloyd Wright, invece, si propone di rinnegare qualsiasi tradizione costituita, e perciò qualsiasi stilistica europea, orientandosi piuttosto verso le forme estremo-orientali (soprattutto giapponesi) e americane (maya, indios, ecc.). I suoi ideali lo portano a rivolgersi ad una committenza "media", ed a pensare "l'entità" casa, proprio per questa committenza. Ecco allora le sue abitazioni unifamiliari, a contatto con il terreno, semplici e a dimensione umana.
Nella sua lunghissima carriera, durata più di 70 anni, Frank Lloyd Wright disegnerà oltre un migliaio di progetti tra case, uffici, chiese, scuole, biblioteche, ponti, musei e altro ancora. Progetta anche arredi, tessuti, lampade, oggetti per la tavola, argenti, tele e arti grafiche. E' inoltre uno scrittore prolifico, un educatore ed un filosofo. Wright è considerato dalla maggior parte degli esponenti autorevoli del settore come il più grande architetto del XX secolo.
Dopo un'infanzia normale e aliena da traumi particolari, Frank compie studi di architettura molto seri (ingegneria civile a Madison, Wisconsin, e apprendistato a Chicago nello studio di Silsbee), fino a diventare allievo di Louis Sullivan, maestro che lo plasmò culturalmente, fino ad infondergli quella passione per lo sperimentalismo e la ricerca di nuove soluzioni che sarà una costante della sua vita. In particolare farà apprezzare al giovane Wright il valore degli spazi interni, spronandolo a ricercare filosofie differenti. Con lui, collabora per la realizzazione dell'Auditorium di Chicago.
In seguito, divenuto un nome rispettato nell'ambiente, i suoi scritti ottengono molta attenzione sia da parte degli specialisti che da parte del grande pubblico. Nelle sue considerazioni l'accento è posto alla ricerca della semplicità e alla volontà di trovare l'ispirazione attraverso i motivi e i materiali della natura, senza considerare il suo netto rifiuto di espedienti decorativi di qualsiasi natura. Questa concezione delle linee architettoniche e degli spazi prenderà il nome, dopo Wright, di "architettura organica".
In altri termini l'architettura organica è quella "filosofia della costruzione" che intende sviluppare le sue opere come un organismo, senza schemi geometrici preordinati; secondo i suoi teorici e artefici, è l'architettura ideale per l'uomo, tagliata su misura per lui, nata intorno a lui e cresciuta con lui come se fosse il suo corpo.
E' un tipo di concezione che rispecchia per certi versi le valenze individualistiche della società americana e Frank Lloyd Wright, durante il suo operato, si è posto come riferimento assoluto per tutto il movimento.
In tutto questo gioca anche l'opposizione alla tradizione europea, nei confronti della quali gli architetti e gli artisti americani in genere avevano sempre sentito un senso di inferiorità. Lloyd Wright, invece, si propone di rinnegare qualsiasi tradizione costituita, e perciò qualsiasi stilistica europea, orientandosi piuttosto verso le forme estremo-orientali (soprattutto giapponesi) e americane (maya, indios, ecc.). I suoi ideali lo portano a rivolgersi ad una committenza "media", ed a pensare "l'entità" casa, proprio per questa committenza. Ecco allora le sue abitazioni unifamiliari, a contatto con il terreno, semplici e a dimensione umana.
Nella sua lunghissima carriera, durata più di 70 anni, Frank Lloyd Wright disegnerà oltre un migliaio di progetti tra case, uffici, chiese, scuole, biblioteche, ponti, musei e altro ancora. Progetta anche arredi, tessuti, lampade, oggetti per la tavola, argenti, tele e arti grafiche. E' inoltre uno scrittore prolifico, un educatore ed un filosofo. Wright è considerato dalla maggior parte degli esponenti autorevoli del settore come il più grande architetto del XX secolo.
LE CORBUSIER, Charles-Edouard Jeanneret (La Chaux de Fonds, Svizzera 1887 - Roquebrune-Cap-Martin, Francia 1965)
Charles-Edouard Jeanneret (che più tardi avrebbe assunto, ricordandosi degli avi paterni, il nome d'arte di Le Corbusier), nasce il 6 ottobre 1887 a La Chaux-de-Fonds, Svizzera, dove studia alla scuola d'arte, orientandosi poi, su consiglio del suo maestro Charles L'Esplattenier, verso l'architettura (ma, oltre che architetto, fu anche urbanista, pittore, scultore e scrittore). La sua vera patria è comunque considerata la Francia, suo principale teatro di ogni attività critica e progettuale.
All'età di quattordici anni, si iscrisse alla Scuola d'Arte del suo paese natale e quando compì i diciotto anni realizzò la sua prima abitazione. Dal 1906 al 1914 viaggia in numerosi paesi d'Europa, soggiornando soprattutto a Vienna, dove viene in contatto con gli ambienti della Secessione viennese, e a Berlino dove, nello studio di Peter Beherens, conosce Gropius e Mies Van der Rohe. Visitando le principali città italiane ricava un abbondante quaderno di schizzi delle architetture del passato con a margine di ogni disegno annotazioni e appunti sui materiali, sui colori, sulle forme. Ciò gli consente di acquisire un bagaglio culturale che affonda le radici nel passato e di evidenziare la sua passione per l'architettura, nonostante egli non abbia mai compiuto studi regolari in questo ambito.
Solo intorno al 1920 cominciò realmente a lavorare come architetto. Durante la fase di apprendistato lavorò a Berlino e poi a Parigi, dove avrà modo di approfondire fra l'altro il suo interesse per la pittura moderna.
Inizialmente lavora nello studio di Auguste Perret (fino al 1922), poi con Pierre Jeanneret apre il suo mitico studio di architettura a Parigi, situato in Rue de Sèvres al 35. Nello stesso periodo, fonda insieme a A. Ozenfant e Dermèe, la rivista "Avant-garde. L'Esprite noveau". Quasi da subito osteggiato dagli accademici per il suo presunto stile rivoluzionario, viene successivamente riconosciuto a livello mondiale, lasciando una traccia indelebile e profonda nelle moderne concezioni architettoniche ed urbanistiche. Il problema fondamentale che si pone all'architetto ha un duplice aspetto: da un lato organizzare lo spazio urbano, in modo che la città possa accogliere agevolmente le grandi masse di lavoratori di ogni livello sociale, legate alle attività contemporanee, dall'altro lato costruire edifici capaci di rispondere alle esigenze di vita collettiva ed individuale di quelle stesse masse.
Il suo sistema progettuale è improntato dunque all'uso di sistemi razionali, con moduli e forme estremamente semplici, secondo i principi del "Funzionalismo". Inoltre, molte nuove metodiche per l'ingegneria furono introdotte proprio da Le Corbusier. Il tetto piatto con giardino pensile, ad esempio, rappresenta un importante contributo dell'architettura: esso è formato da un ampio spazio situato su banchi di sabbia, con l'aggiunta di ampie zone verdi poste al di sotto dell'abitazione. Nella sua infaticabile sperimentazione riesce anche a toccare gli estremi opposti in una varietà di linguaggi plastici, come testimoniano le villas La Roche-Jeanneret e Savoye( 1929/31), ), "l'unite d'abitation" di Marsiglia (1947/52), La Cappella di Notre-Dame-Du-Haut sulla sommità di una collina che domina la borgata di Ronchamp( 1950/54), il convento dei domenicani La Tourette, La Maison De L'homme a Zurigo e L'ospedale di Venezia.
Nello stesso anno mostra, al Salon d'Automne, il suo progetto di una Città per Tre Milioni d'Abitanti, che sarà un caposaldo per i futuri studi urbanistici.
L'anno successivo pubblica "Verso una Architettura", il libro d'architettura più importante della prima metà del secolo scorso, un esplosivo manifesto in cui sostiene che l'impegno nel rinnovamento dell'architettura può sostituire la rivoluzione politica, può realizzare la giustizia sociale. Nel libro tratta di tre dei cinque punti: i pilotis, i tetti-giardino e la finestra a nastro. A questi tre elementi si aggiungeranno qualche anno dopo la facciata libera e la pianta libera. Sono i famosi "cinque punti di una nuova architettura" applicati con intenti teorematici in una delle opere più importanti del razionalismo architettonico, villa Savoye a Poissy del 1929.
Nel 1927 vinse il primo premio in un concorso internazionale di idee per il progetto del palazzo della Lega delle nazioni di Ginevra. Il progetto non fu, in realtà, mai realizzato.
Nel 1925-29 il suo progetto per il Centrosoyus (Ministero Centrale della Pianificazione Economica) a Mosca fu posto in atto; nel 1932 fu costruito a Parigi il Dormitorio Svizzero della Citè Universitarie. Nel 1936 Le Corbusier progettò la sede del Ministero dell'educazione del Brasile a Rio de Janeiro.
Fra i progetti di pianificazione urbanistica elaborati da Le Corbusier meritano di essere ricordati quello di Algeri (iniziato nel 1930), di San Paolo, di Rio de Janeiro, di Buenos Aires, di Barcellona (1933), di Ginevra, di Stoccolma, di Anversa e di Nemour (1934).
Un suo progetto per un nuovo museo fu realizzato a Tokyo nel 1929.
In quegli anni, poi, scrisse un importante libro sui problemi connessi alla progettazione della città, La Ville Radiouse, che venne pubblicato nel 1935.
Da non trascurare anche la sua produzione non strettamente architettonica, ma più legata al design. I mobili di Le Corbusier, ad esempio, creati con la collaborazione di P.Jeanneret e C. Perriand, esposti nel 1929 al Salon d'automne a Parigi, lasciarono perplessi i visitatori, per via del fatto che sembravano voler esaltare un concetto sopra ogni altra considerazione: quello di essere l'espressione concreta della loro stessa funzione. Cos'è una seduta, se non un oggetto che assolve il proprio compito accogliendo il corpo umano in una postura semi-eretta? Il progettista concentra la sua azione sul concetto dell'utile e delle necessità all'uso. Intorno alla struttura più semplice, quella di un tubo metallico eletto a supporto primario dell'oggetto, si organizzano i componenti base di ogni tipo di seduta: la struttura si fa gabbia di contenimento o sistema di appoggio. Questi mobili furono concepiti come degli strumenti idonei ad abitare in modo corretto gli spazi costruiti per l'uomo moderno: ancora oggi, si integrano perfettamente nell'habitat quotidiano, e ciò è dovuto principalmente alla convinzione di Le Crbusier di esprimere nella concretezza dell'oggetto di utilità, il nuovo valore proposto dal binomio forma- funzione. In tal modo l'oggetto, spogliato dell'ornamento, recupera la sua irriducibile intima bellezza, esprimendo la propria natura nell'armonia della nuova forma, semplice ed essenziale.
Nel 1944 ritornò all'atelier di Parigi e nel 1946 si trasferì a New York dove il suo genio innovatore fu definitivamente riconosciuto.
Morì nell'agosto del 1965 a Roquebrune, in Costa Azzurra.
I cinque punti espressi in "Verso una Architettura":
1. I Pilotis. Risolvere un problema in maniera scientifica significa innanzi tutto distinguere i suoi elementi. In una costruzione si possono senza dubbio separare le parti portanti e non. Al posto delle primitive fondamenta, sulle quali poggiavano setti murari, il cemento armato permette di usare fondamenta puntiformi e al posto dei muri pilastri. I pilotis sollevano la casa dal suolo, gli spazi vengono sottratti all'umidità del terreno e hanno luce ed aria. La superficie occupata dalla costruzione rimane al giardino che passa sotto alla casa, il giardino è anche sopra la casa, sul tetto.
2. I Tetti Giardino. Il tetto piano richiede in primo luogo un utilizzo logico ai fini abitativi: tetto-terrazza, tetto-giardino. Il calcestruzzo richiede una protezione dagli sbalzi termici, per assicurarne una maggior durata. Il tetto-terrazza soddisfa anche quest'esigenza, adottando una misura particolare di protezione: sabbia ricoperta di lastre spesse di cemento, a giunti sfalsati seminati con erba. L'effetto ottenuto e quello di una massa termoregolatrice, radici e sabbia lasciano filtrare l'acqua lentamente. I tetti-giardino diventano opulenti: fiori, arbusti e alberi, prato. In generale per una città i tetti-giardino significano il riscatto di tutte le superfici edificate.
3. Il Plan Libre. I muri portanti, partendo dal sottosuolo, si sovrappongono formando il pianterreno e gli altri piani, fino al tetto: la pianta è schiava. Il sistema dei pilastri porta i solai, i tramezzi sono posti a piacere secondo le necessità e nessun piano è vincolato all'altro. Non esistono più pareti portanti ma solo membrane solide a piacere, ne consegue l'assoluta libertà di configurazione della pianta, che consente una grande economia di volume costruito e un rigoroso impiego di ogni centimetro quadrato, che compensano i maggiori costi di una costruzione in calcestruzzo armato.
4. La Fenetre En Longeur. I pilastri formano, con i solai, vuoti rettangoli in facciata, attraverso i quali luce ed aria entrano abbondantemente. La finestra corre da un pilastro all'altro, e sarà quindi una finestra in lunghezza. Gli spazi in tal modo sono illuminati uniformemente da parete a parete. Il cemento armato rivoluziona la storia della finestra. La finestra può correre da un bordo all'altro della facciata. Il calcestruzzo armato offre per la prima volta con la finestra in lunghezza la possibilità di massima illuminazione.
5.La Facciata Libera. Giacché si fanno aggettare i piani rispetto i pilastri portanti l'intera facciata si sposta all'infuori rispetto la struttura. Essa perde quindi la qualità portante, e le finestre possono essere estese in lunghezza a piacere, senza diretta relazione con la suddivisione interna. Così la facciata ottiene una configurazione libera.
All'età di quattordici anni, si iscrisse alla Scuola d'Arte del suo paese natale e quando compì i diciotto anni realizzò la sua prima abitazione. Dal 1906 al 1914 viaggia in numerosi paesi d'Europa, soggiornando soprattutto a Vienna, dove viene in contatto con gli ambienti della Secessione viennese, e a Berlino dove, nello studio di Peter Beherens, conosce Gropius e Mies Van der Rohe. Visitando le principali città italiane ricava un abbondante quaderno di schizzi delle architetture del passato con a margine di ogni disegno annotazioni e appunti sui materiali, sui colori, sulle forme. Ciò gli consente di acquisire un bagaglio culturale che affonda le radici nel passato e di evidenziare la sua passione per l'architettura, nonostante egli non abbia mai compiuto studi regolari in questo ambito.
Solo intorno al 1920 cominciò realmente a lavorare come architetto. Durante la fase di apprendistato lavorò a Berlino e poi a Parigi, dove avrà modo di approfondire fra l'altro il suo interesse per la pittura moderna.
Inizialmente lavora nello studio di Auguste Perret (fino al 1922), poi con Pierre Jeanneret apre il suo mitico studio di architettura a Parigi, situato in Rue de Sèvres al 35. Nello stesso periodo, fonda insieme a A. Ozenfant e Dermèe, la rivista "Avant-garde. L'Esprite noveau". Quasi da subito osteggiato dagli accademici per il suo presunto stile rivoluzionario, viene successivamente riconosciuto a livello mondiale, lasciando una traccia indelebile e profonda nelle moderne concezioni architettoniche ed urbanistiche. Il problema fondamentale che si pone all'architetto ha un duplice aspetto: da un lato organizzare lo spazio urbano, in modo che la città possa accogliere agevolmente le grandi masse di lavoratori di ogni livello sociale, legate alle attività contemporanee, dall'altro lato costruire edifici capaci di rispondere alle esigenze di vita collettiva ed individuale di quelle stesse masse.
Il suo sistema progettuale è improntato dunque all'uso di sistemi razionali, con moduli e forme estremamente semplici, secondo i principi del "Funzionalismo". Inoltre, molte nuove metodiche per l'ingegneria furono introdotte proprio da Le Corbusier. Il tetto piatto con giardino pensile, ad esempio, rappresenta un importante contributo dell'architettura: esso è formato da un ampio spazio situato su banchi di sabbia, con l'aggiunta di ampie zone verdi poste al di sotto dell'abitazione. Nella sua infaticabile sperimentazione riesce anche a toccare gli estremi opposti in una varietà di linguaggi plastici, come testimoniano le villas La Roche-Jeanneret e Savoye( 1929/31), ), "l'unite d'abitation" di Marsiglia (1947/52), La Cappella di Notre-Dame-Du-Haut sulla sommità di una collina che domina la borgata di Ronchamp( 1950/54), il convento dei domenicani La Tourette, La Maison De L'homme a Zurigo e L'ospedale di Venezia.
Nello stesso anno mostra, al Salon d'Automne, il suo progetto di una Città per Tre Milioni d'Abitanti, che sarà un caposaldo per i futuri studi urbanistici.
L'anno successivo pubblica "Verso una Architettura", il libro d'architettura più importante della prima metà del secolo scorso, un esplosivo manifesto in cui sostiene che l'impegno nel rinnovamento dell'architettura può sostituire la rivoluzione politica, può realizzare la giustizia sociale. Nel libro tratta di tre dei cinque punti: i pilotis, i tetti-giardino e la finestra a nastro. A questi tre elementi si aggiungeranno qualche anno dopo la facciata libera e la pianta libera. Sono i famosi "cinque punti di una nuova architettura" applicati con intenti teorematici in una delle opere più importanti del razionalismo architettonico, villa Savoye a Poissy del 1929.
Nel 1927 vinse il primo premio in un concorso internazionale di idee per il progetto del palazzo della Lega delle nazioni di Ginevra. Il progetto non fu, in realtà, mai realizzato.
Nel 1925-29 il suo progetto per il Centrosoyus (Ministero Centrale della Pianificazione Economica) a Mosca fu posto in atto; nel 1932 fu costruito a Parigi il Dormitorio Svizzero della Citè Universitarie. Nel 1936 Le Corbusier progettò la sede del Ministero dell'educazione del Brasile a Rio de Janeiro.
Fra i progetti di pianificazione urbanistica elaborati da Le Corbusier meritano di essere ricordati quello di Algeri (iniziato nel 1930), di San Paolo, di Rio de Janeiro, di Buenos Aires, di Barcellona (1933), di Ginevra, di Stoccolma, di Anversa e di Nemour (1934).
Un suo progetto per un nuovo museo fu realizzato a Tokyo nel 1929.
In quegli anni, poi, scrisse un importante libro sui problemi connessi alla progettazione della città, La Ville Radiouse, che venne pubblicato nel 1935.
Da non trascurare anche la sua produzione non strettamente architettonica, ma più legata al design. I mobili di Le Corbusier, ad esempio, creati con la collaborazione di P.Jeanneret e C. Perriand, esposti nel 1929 al Salon d'automne a Parigi, lasciarono perplessi i visitatori, per via del fatto che sembravano voler esaltare un concetto sopra ogni altra considerazione: quello di essere l'espressione concreta della loro stessa funzione. Cos'è una seduta, se non un oggetto che assolve il proprio compito accogliendo il corpo umano in una postura semi-eretta? Il progettista concentra la sua azione sul concetto dell'utile e delle necessità all'uso. Intorno alla struttura più semplice, quella di un tubo metallico eletto a supporto primario dell'oggetto, si organizzano i componenti base di ogni tipo di seduta: la struttura si fa gabbia di contenimento o sistema di appoggio. Questi mobili furono concepiti come degli strumenti idonei ad abitare in modo corretto gli spazi costruiti per l'uomo moderno: ancora oggi, si integrano perfettamente nell'habitat quotidiano, e ciò è dovuto principalmente alla convinzione di Le Crbusier di esprimere nella concretezza dell'oggetto di utilità, il nuovo valore proposto dal binomio forma- funzione. In tal modo l'oggetto, spogliato dell'ornamento, recupera la sua irriducibile intima bellezza, esprimendo la propria natura nell'armonia della nuova forma, semplice ed essenziale.
Nel 1944 ritornò all'atelier di Parigi e nel 1946 si trasferì a New York dove il suo genio innovatore fu definitivamente riconosciuto.
Morì nell'agosto del 1965 a Roquebrune, in Costa Azzurra.
I cinque punti espressi in "Verso una Architettura":
1. I Pilotis. Risolvere un problema in maniera scientifica significa innanzi tutto distinguere i suoi elementi. In una costruzione si possono senza dubbio separare le parti portanti e non. Al posto delle primitive fondamenta, sulle quali poggiavano setti murari, il cemento armato permette di usare fondamenta puntiformi e al posto dei muri pilastri. I pilotis sollevano la casa dal suolo, gli spazi vengono sottratti all'umidità del terreno e hanno luce ed aria. La superficie occupata dalla costruzione rimane al giardino che passa sotto alla casa, il giardino è anche sopra la casa, sul tetto.
2. I Tetti Giardino. Il tetto piano richiede in primo luogo un utilizzo logico ai fini abitativi: tetto-terrazza, tetto-giardino. Il calcestruzzo richiede una protezione dagli sbalzi termici, per assicurarne una maggior durata. Il tetto-terrazza soddisfa anche quest'esigenza, adottando una misura particolare di protezione: sabbia ricoperta di lastre spesse di cemento, a giunti sfalsati seminati con erba. L'effetto ottenuto e quello di una massa termoregolatrice, radici e sabbia lasciano filtrare l'acqua lentamente. I tetti-giardino diventano opulenti: fiori, arbusti e alberi, prato. In generale per una città i tetti-giardino significano il riscatto di tutte le superfici edificate.
3. Il Plan Libre. I muri portanti, partendo dal sottosuolo, si sovrappongono formando il pianterreno e gli altri piani, fino al tetto: la pianta è schiava. Il sistema dei pilastri porta i solai, i tramezzi sono posti a piacere secondo le necessità e nessun piano è vincolato all'altro. Non esistono più pareti portanti ma solo membrane solide a piacere, ne consegue l'assoluta libertà di configurazione della pianta, che consente una grande economia di volume costruito e un rigoroso impiego di ogni centimetro quadrato, che compensano i maggiori costi di una costruzione in calcestruzzo armato.
4. La Fenetre En Longeur. I pilastri formano, con i solai, vuoti rettangoli in facciata, attraverso i quali luce ed aria entrano abbondantemente. La finestra corre da un pilastro all'altro, e sarà quindi una finestra in lunghezza. Gli spazi in tal modo sono illuminati uniformemente da parete a parete. Il cemento armato rivoluziona la storia della finestra. La finestra può correre da un bordo all'altro della facciata. Il calcestruzzo armato offre per la prima volta con la finestra in lunghezza la possibilità di massima illuminazione.
5.La Facciata Libera. Giacché si fanno aggettare i piani rispetto i pilastri portanti l'intera facciata si sposta all'infuori rispetto la struttura. Essa perde quindi la qualità portante, e le finestre possono essere estese in lunghezza a piacere, senza diretta relazione con la suddivisione interna. Così la facciata ottiene una configurazione libera.
PIANO, Renzo (Genova 1937)
Renzo Piano nasce a Genova il 14 Settembre del 1937, da una famiglia di imprenditori edili. Laureatosi al Politecnico di Milano nel 1964, dopo aver effettuato le esperienze presso architetti assai affermati all'epoca (come Franco Albini, Marco Zanuso, Louis Kahn e Makowskj), e pur continuando ad aiutare il padre nel suo lavoro, inizia in proprio un lavoro di sperimentazione che lo porterà ad esiti del tutto originali. In particolare, si dedica allo sviluppo di strutture spaziali a guscio, realizzate con sistemi costruttivi innovativi (dato che innovativa è la sua concezione spaziale), avendo come riferimento l'amico e maestro francese Jean Prouvé.
La risonanza internazionale di questi lavori, a cui si aggiunge una commissione importante come il padiglione per la XIV Triennale del 1966, è enorme. Il suo nome si impone nell'ambiente e presso gli esperti tanto che alcune riviste specializzate gli dedicano ampi servizi (è il caso di "Domus", che in un suo numero dell'epoca illustra i primi progetti di Piano). Grazie a questa affermazione internazionale ormai consolidata, ottiene la possibilità di realizzare il padiglione dell'industria italiana all'Expo di Osaka nel 1969.
Dal 1971 inizia la collaborazione con Richard Rogers, nella società Piano&Rogers e, dal 1977, con Peter Rice, con la Piano&Rice Associates.
Proprio in questo periodo gli viene affidato uno dei progetti più discussi della sua carriera. Parigi, infatti, disponeva di una piazza non molto grande e del tutto anonima, che l'amministrazione cittadina (e il Presidente francese Pompidou in primo luogo), aveva deciso di riqualificare, istituendo un centro per l'arte contemporanea, il Centre Georges Pompidou, detto anche "Beaubourg", cento mila metri quadrati nel cuore della capitale francese, una costruzione dall'impianto architettonico ardito, costruito con materiali inusuali. Il Centro era così innovativo che non ha mancato di suscitare un vero fiume in piena di commenti, sia a favore che contro tanto che venne addirittura definito "un'industria petrolchimica".
Ad ogni modo, Renzo Piano, a dispetto delle critiche che talvolta si sono abbattute sul suo lavoro, è sempre andato avanti sulla sua strada. A proposito della sua inclinazione per questa professione ha avuto modo di dichiarare: "Quello dell'architetto è un mestiere antico come cacciare, pescare, coltivare ed esplorare. Dopo la ricerca del cibo viene la ricerca della dimora. Ad un certo punto, l'uomo, insoddisfatto dei rifugi offerti dalla natura, è diventato architetto".
Dal 1981 ha dato vita al Renzo Piano Building Workshop, mirato all'uso di materiali e tecnologie all'avanguardia, con l'intento di progredire sempre di più nella capacità di realizzare edifici e complessi urbani in tutto il mondo.
Grazie alla straordinaria mole del suo lavoro e ai concetti innovativi che esso ha prodotto, su di lui sono stati spesi fiumi di inchiostro, un universo critico facilmente reperibile attraverso gli innumerevoli testi che sono stati pubblicati sulla sua intera opera.
Tra i principali riconoscimenti internazionali si ricordano: l'Honorary Fellowship Riba a Londra (1986), la Legione d'Onore a Parigi (1985), la Riba Royal Gold Medal for Architecture (1989), il titolo di "Cavaliere di Gran Croce", il premio Imperiale a Tokio (1995) e il premio Pritzker (1998). Dal 1994 è ambasciatore dell'UNESCO per l'architettura.
Numerosi sono anche i riconoscimenti universitari (visiting professor alla Columbia University di New York, alla Architectural Association di Londra, laurea honoris causa ricevuta dalle Università di Stoccarda e Delft) e quelli in concorsi nazionali ed internazionali.
Infine, pochi forse conoscono l'attività di Renzo Piano come scrittore e saggista. In libreria, infatti, è possibile reperire scritti non necessariamente tecnici sul mestiere dell'architetto, come ad esempio i pregevoli "Dialoghi di cantiere" e "Giornale di Bordo".
A questo proposito, ha confessato in un'intervista: "Personalmente trovo che la mia voglia di esplorare sentieri non battuti vada perfettamente d'accordo con la mia riconoscenza nei confronti della tradizione. Forse questo è un tratto europeo, forse è specificatamente italiano. Certamente è l'eredità di una cultura umanista". E ancora: "Quando mi chiedono come sarà la città del futuro, io rispondo: spero come quella del passato".
Principali progetti completati:
La risonanza internazionale di questi lavori, a cui si aggiunge una commissione importante come il padiglione per la XIV Triennale del 1966, è enorme. Il suo nome si impone nell'ambiente e presso gli esperti tanto che alcune riviste specializzate gli dedicano ampi servizi (è il caso di "Domus", che in un suo numero dell'epoca illustra i primi progetti di Piano). Grazie a questa affermazione internazionale ormai consolidata, ottiene la possibilità di realizzare il padiglione dell'industria italiana all'Expo di Osaka nel 1969.
Dal 1971 inizia la collaborazione con Richard Rogers, nella società Piano&Rogers e, dal 1977, con Peter Rice, con la Piano&Rice Associates.
Proprio in questo periodo gli viene affidato uno dei progetti più discussi della sua carriera. Parigi, infatti, disponeva di una piazza non molto grande e del tutto anonima, che l'amministrazione cittadina (e il Presidente francese Pompidou in primo luogo), aveva deciso di riqualificare, istituendo un centro per l'arte contemporanea, il Centre Georges Pompidou, detto anche "Beaubourg", cento mila metri quadrati nel cuore della capitale francese, una costruzione dall'impianto architettonico ardito, costruito con materiali inusuali. Il Centro era così innovativo che non ha mancato di suscitare un vero fiume in piena di commenti, sia a favore che contro tanto che venne addirittura definito "un'industria petrolchimica".
Ad ogni modo, Renzo Piano, a dispetto delle critiche che talvolta si sono abbattute sul suo lavoro, è sempre andato avanti sulla sua strada. A proposito della sua inclinazione per questa professione ha avuto modo di dichiarare: "Quello dell'architetto è un mestiere antico come cacciare, pescare, coltivare ed esplorare. Dopo la ricerca del cibo viene la ricerca della dimora. Ad un certo punto, l'uomo, insoddisfatto dei rifugi offerti dalla natura, è diventato architetto".
Dal 1981 ha dato vita al Renzo Piano Building Workshop, mirato all'uso di materiali e tecnologie all'avanguardia, con l'intento di progredire sempre di più nella capacità di realizzare edifici e complessi urbani in tutto il mondo.
Grazie alla straordinaria mole del suo lavoro e ai concetti innovativi che esso ha prodotto, su di lui sono stati spesi fiumi di inchiostro, un universo critico facilmente reperibile attraverso gli innumerevoli testi che sono stati pubblicati sulla sua intera opera.
Tra i principali riconoscimenti internazionali si ricordano: l'Honorary Fellowship Riba a Londra (1986), la Legione d'Onore a Parigi (1985), la Riba Royal Gold Medal for Architecture (1989), il titolo di "Cavaliere di Gran Croce", il premio Imperiale a Tokio (1995) e il premio Pritzker (1998). Dal 1994 è ambasciatore dell'UNESCO per l'architettura.
Numerosi sono anche i riconoscimenti universitari (visiting professor alla Columbia University di New York, alla Architectural Association di Londra, laurea honoris causa ricevuta dalle Università di Stoccarda e Delft) e quelli in concorsi nazionali ed internazionali.
Infine, pochi forse conoscono l'attività di Renzo Piano come scrittore e saggista. In libreria, infatti, è possibile reperire scritti non necessariamente tecnici sul mestiere dell'architetto, come ad esempio i pregevoli "Dialoghi di cantiere" e "Giornale di Bordo".
A questo proposito, ha confessato in un'intervista: "Personalmente trovo che la mia voglia di esplorare sentieri non battuti vada perfettamente d'accordo con la mia riconoscenza nei confronti della tradizione. Forse questo è un tratto europeo, forse è specificatamente italiano. Certamente è l'eredità di una cultura umanista". E ancora: "Quando mi chiedono come sarà la città del futuro, io rispondo: spero come quella del passato".
Principali progetti completati:
- Centro culturale Georges Pompidou, Paris, Francia, (Piano & Rogers)
- Museo per la Collezione de Menil, Houston, USA
- Stadio di calcio S.Nicola, Bari, Italia
- Ristrutturazione del Lingotto, Torino, Italia
- Aeroporto internazionale di Kansai, Osaka, Giappone
- Risistemazione dell¹area del Porto Antico, Genova, Italia
- Risistemazione della Potsdamer Platz, Berlino, Germania
- Centro Culturale Kanaak Jean Marie Tjibaou, Nouméa, Nuova Caledonia
- Le Torri, Aurora Place, Sydney, Australia
- Torre Hermès, Tokyo, Giappone
- Parco della Musica, Roma, italia
- Nuova sede del Times, New York, USA
CALATRAVA, Santiago (Valencia 1951)
Santiago Calatrava nasce il 28 luglio 1951 a Beninamet nei pressi di Valencia, dove dal 1968 al 1969, frequenta la Scuola d'Arte e dal 1969 al 1973 alla escuela Técnica Superior d'Arquitectura. Dal 1975 al 1979 studia ingegneria civile al Politecnico Federale di Zurigo, dove nel 1981, con una tesi sulle travi reticolari spaziali pieghevoli, ottiene il dottorato in scienze tecniche. Nello stesso anno apre uno studio di architettura e ingegneria a Zurigo; nel 1989 apre un secondo studio a Parigi e nel 1991 il terzo a Valencia.
La formazione eterogenea e la forte influenza che esercitano su di lui le forme esistenti in natura sono chiaramente leggibili nelle originali e sovradimensionate forme organiche delle opere in cemento e acciaio, dove si fondano arte, scultura, architettura e ingegneria.
Ha partecipato a numerosi concorsi in Europa e in America; la maggior parte delle sue opere realizzate si trova in Svizzera, Germania, Francia, Spagna, Canada.
La formazione eterogenea e la forte influenza che esercitano su di lui le forme esistenti in natura sono chiaramente leggibili nelle originali e sovradimensionate forme organiche delle opere in cemento e acciaio, dove si fondano arte, scultura, architettura e ingegneria.
Ha partecipato a numerosi concorsi in Europa e in America; la maggior parte delle sue opere realizzate si trova in Svizzera, Germania, Francia, Spagna, Canada.
HADID, Zaha (Baghdad 1950)
Zaha Hadid (nata a Baghdad il 31 ottobre 1950) è un famoso architettoiraqueno decostruttivista.Nata in Iraq, ha studiato matematica alla American University di Beirut prima di trasferirsi a Londra per studiare alla Architectural Association. Dopo aver conseguito il titolo ha lavorato con il suo ex maestro, l'architetto olandese Rem Koolhaas all'Office for Metropolitan Architecture diventando socia nel 1977.
Nel 1980 stabilisce il suo studio a Londra. Durante gli anni ottantaArchitectural Association. anglo- insegna alla
Vincitrice di molte competizioni internazionali, diversi dei suoi vincenti progetti non furono mai costruiti, come ad esempio il Peak Club in Hong Kong (1983) e il Cardiff Bay Opera HouseGalles (1994).
Nel 2002 Hadid vinse la competizione internazionale per disegnare il masterplan dei Singapore one-north . Nel 2005, il suo progetto vinse la competizione per il nuovo Casinò della citta di Basilea in Svizzera. É un membro del consiglio editoriale dell'Enciclopedia Britannica.
Nel 2004 Hadid è divenuta la prima donna a vincere il Premio Pritzker.
Zaha Hadid ha vinto il concorso per la costruzione del MAXXI, il musero di arte contemporanea del XXI secolo di Roma e per il museo delle arti nuragiche di Cagliari.
Nel 1980 stabilisce il suo studio a Londra. Durante gli anni ottantaArchitectural Association. anglo- insegna alla
Vincitrice di molte competizioni internazionali, diversi dei suoi vincenti progetti non furono mai costruiti, come ad esempio il Peak Club in Hong Kong (1983) e il Cardiff Bay Opera HouseGalles (1994).
Nel 2002 Hadid vinse la competizione internazionale per disegnare il masterplan dei Singapore one-north . Nel 2005, il suo progetto vinse la competizione per il nuovo Casinò della citta di Basilea in Svizzera. É un membro del consiglio editoriale dell'Enciclopedia Britannica.
Nel 2004 Hadid è divenuta la prima donna a vincere il Premio Pritzker.
Zaha Hadid ha vinto il concorso per la costruzione del MAXXI, il musero di arte contemporanea del XXI secolo di Roma e per il museo delle arti nuragiche di Cagliari.
HERZOG Jacques (Basilea 1950) & DE MEURON Pierre (Basilea 1950)
Lo studio Herzog & de Meuron Arkitekten è stato fondato nel 1978 a Basilea ed è composto oggi da Jacques Herzog, Pierre de Meuron, Harry Gugger e Christine Binswanger.
I soci fondatori nascono ambedue a Basilea nel 1950 e si conoscono all'università dell'ETH, la Technische Hochschule di Zurigo dove frequentano i corsi di Lucius Burckhardt, Dolf Schnebli e Aldo Rossi.
I primi anni di formazione universitaria seguono un indirizzo prevalentemente sociologico e filosofico, retaggio ideologico del 1968, per passare negli ultimi anni, sotto la guida di Rossi, ad un autonomia disciplinare marcata e attenta alle immagini della memoria architettonica.
Nel 1975 si laureano con una tesi urbanistica sulla città di Basilea unendo indissolubilmente la loro carriera professionale.
Nel 1977 diventano assistenti di Schnebli, nel 1983 Herzog è visiting tutor alla Cornell University (Ithaca, N.Y., U.S.A); nel 1989, 1994, 1996-98 sono visiting professor alla Harvard University (Cambridge, Massachusetts, U.S.A), dal 2000 insegnano all'ETH di Zurigo.
Il Pritzker Architecture Prize 2001 conferito a Jacques Herzog e Pierre de Meuron a Los Angeles, in California, il 2 aprile è stato così annunciato: "Due architetti sono stati scelti a condividersi il Pritzker Architecture Prize del 2001, Jacques Herzog e Pierre de Meuron, di Basilea, Svizzera...".
Solo nel lontano 1988, per celebrare il decimo anniversario, il Premio Pritzker, era stato conferito a due architetti: lo statunitense Gordon Bunshaft e il brasiliano Oscar Niemeyer. Ma la motivazione per il binomio di quest’anno è ben diversa e notevolmente più interessante: Jacques Herzog e Pierre de Meuron lavorano con una complementarietà che non permette distinzione. Ognuno dei loro venti capolavori esprime un prezioso affiatamento che viene colto ed esaltato dalla scelta di premiarli insieme. "L'architettura di Jacques Herzog e Pierre de Meuron - si legge nella motivazione del premio - combina la qualità artistica di un'antica professione con l'approccio fresco delle capacità tecniche del nuovo secolo".
Jacques Herzog e Pierre de Meuron sono i primi partner in attività, ed i primi architetti svizzeri a ricevere il premio.
I due architetti, nati entrambi a Basilea nel 1950, sono amici fin dall’età di sette anni, hanno frequentato le stesse scuole, hanno costituito uno studio di architettura, Herzog & de Meuron, nel 1978.
Forse il loro progetto dal più alto profilo è il completamento, nel duemila, della conversione della Bankside Power Station sulla riva sud del Tamigi, a Londra, in una nuova Galleria di Arte Moderna per il Tate Museum. Un successo di critica e di pubblico a partire dal giorno dell’inaugurazione: il numero annuale di visitatori previsti è passato da due a tre milioni. La vittoria del concorso per la Tate Modern, nel 1994, ha fatto scalpore in tutto il mondo: il primo studio di architettura non britannico che abbia vinto un importante incarico pubblico in Inghilterra.
Hanno realizzato progetti in Inghilterra, Francia, Germania, Italia, Spagna, Giappone e, naturalmente, nella loro Svizzera: dal museo della collezione Goet a Monaco di Baviera, all’atelier di Rémy Zaugg, dal piccolo museo di fumetti a Basilea, ai progetti per la casa di moda Prada ad Arezzo, Tokyo e New York.
I soci fondatori nascono ambedue a Basilea nel 1950 e si conoscono all'università dell'ETH, la Technische Hochschule di Zurigo dove frequentano i corsi di Lucius Burckhardt, Dolf Schnebli e Aldo Rossi.
I primi anni di formazione universitaria seguono un indirizzo prevalentemente sociologico e filosofico, retaggio ideologico del 1968, per passare negli ultimi anni, sotto la guida di Rossi, ad un autonomia disciplinare marcata e attenta alle immagini della memoria architettonica.
Nel 1975 si laureano con una tesi urbanistica sulla città di Basilea unendo indissolubilmente la loro carriera professionale.
Nel 1977 diventano assistenti di Schnebli, nel 1983 Herzog è visiting tutor alla Cornell University (Ithaca, N.Y., U.S.A); nel 1989, 1994, 1996-98 sono visiting professor alla Harvard University (Cambridge, Massachusetts, U.S.A), dal 2000 insegnano all'ETH di Zurigo.
Il Pritzker Architecture Prize 2001 conferito a Jacques Herzog e Pierre de Meuron a Los Angeles, in California, il 2 aprile è stato così annunciato: "Due architetti sono stati scelti a condividersi il Pritzker Architecture Prize del 2001, Jacques Herzog e Pierre de Meuron, di Basilea, Svizzera...".
Solo nel lontano 1988, per celebrare il decimo anniversario, il Premio Pritzker, era stato conferito a due architetti: lo statunitense Gordon Bunshaft e il brasiliano Oscar Niemeyer. Ma la motivazione per il binomio di quest’anno è ben diversa e notevolmente più interessante: Jacques Herzog e Pierre de Meuron lavorano con una complementarietà che non permette distinzione. Ognuno dei loro venti capolavori esprime un prezioso affiatamento che viene colto ed esaltato dalla scelta di premiarli insieme. "L'architettura di Jacques Herzog e Pierre de Meuron - si legge nella motivazione del premio - combina la qualità artistica di un'antica professione con l'approccio fresco delle capacità tecniche del nuovo secolo".
Jacques Herzog e Pierre de Meuron sono i primi partner in attività, ed i primi architetti svizzeri a ricevere il premio.
I due architetti, nati entrambi a Basilea nel 1950, sono amici fin dall’età di sette anni, hanno frequentato le stesse scuole, hanno costituito uno studio di architettura, Herzog & de Meuron, nel 1978.
Forse il loro progetto dal più alto profilo è il completamento, nel duemila, della conversione della Bankside Power Station sulla riva sud del Tamigi, a Londra, in una nuova Galleria di Arte Moderna per il Tate Museum. Un successo di critica e di pubblico a partire dal giorno dell’inaugurazione: il numero annuale di visitatori previsti è passato da due a tre milioni. La vittoria del concorso per la Tate Modern, nel 1994, ha fatto scalpore in tutto il mondo: il primo studio di architettura non britannico che abbia vinto un importante incarico pubblico in Inghilterra.
Hanno realizzato progetti in Inghilterra, Francia, Germania, Italia, Spagna, Giappone e, naturalmente, nella loro Svizzera: dal museo della collezione Goet a Monaco di Baviera, all’atelier di Rémy Zaugg, dal piccolo museo di fumetti a Basilea, ai progetti per la casa di moda Prada ad Arezzo, Tokyo e New York.
Negli Stati Uniti hanno progettato il museo De Young a San Francisco, completato nel 2004, ed un'estensione al Walker Art Center in Minneapolis.
Il lavoro di Herzog e de Meuron, che hanno uno studio di 150 persone con sede in Basilea, si distingue per la ricerca basata sulla materialità e la costruzione tettonica.
Nel 2007 lo studio francofono si è aggiudicato la Royal Gold medal.
Il lavoro di Herzog e de Meuron, che hanno uno studio di 150 persone con sede in Basilea, si distingue per la ricerca basata sulla materialità e la costruzione tettonica.
Nel 2007 lo studio francofono si è aggiudicato la Royal Gold medal.
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