
Dal 1998 al 2000 è direttore della VII Biennale Internazionale di Architettura di Venezia "Less Aesthetics, More Ethichs", con la quale è riuscito a stimolare, seppur in maniera provocatoria, la riflessione su Architettura Estetica ed Etica. Attraverso la sua architettura, sviluppata nel corso degli anni, ha influenzato molti giovani architetti sia in Italia che in Europa.
Nel 2002 è insignito dell' Honorary Fellowship dell'AIA (American Institute of Architects).
Nel 1999 riceve il Grand Prix d'Architecture Française e l'anno successivo viene nominato Accademico Nazionale di San Luca ed insignito Commandeur de l'Orde des Arts et des Lettres de la République Française. Da gennaio 2000 cura la rubrica di architettura del settimanale "L'Espresso" fondata da Bruno Zevi.
La carriera accademica di Massimiliano Fuksas include l'insegnamento in numerose università, tra le quali la Staadtliche Akademie der Bildenden Kunste di Stoccarda, l'Ecole Spéciale d'Architecture di Parigi, l'Akademie der Bildenden Kunste di Vienna, la Columbia University di New York e la Sapienza di Roma.
Da molti anni dedica un'attenzione particolare allo studio dei problemi urbani nelle grandi aree metropolitane. Attualmente vive e lavora a Roma e a Parigi.
Massimiliano Fuksas ha incentrato la sua pratica professionale soprattutto sulla realizzazione di opere pubbliche, che includono edifici universitari e grandi complessi urbani. Il suo modo di progettare si sviluppa attraverso un intenso processo che evolve da una serie di modelli tridimensionali trasferiti poi in bidimensionale ed infine realizzati.
Ha provato la sua abilità di "scolpire" e realizzare edifici in varie scale, come il Museo dei Graffiti a Niaux e le Twin Towers a Vienna, che disegnano un nuovo sky-line della città.
I suoi progetti sono caratterizzati da una ricerca continua sui nuovi materiali e sulle nuove tecniche di realizzazione. Una particolare importanza è sempre rivolta al contesto.
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